Genitori tifosi e invadenti, la piaga delle scuole calcio

Genitori tifosi e invadenti, la piaga delle scuole calcio
Genitori tifosi e invadenti, la piaga delle scuole calcio
di Raffaella Troili
Martedì 31 Ottobre 2023, 23:18
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Da regolamento sono “scuole di calcio”, dunque tutti i bambini hanno il diritto di giocare. Battaglia persa, certe dinamiche intorno ai campi dei peggiori o migliori circoli dove si allenano i ragazzini non cambiano, anzi. I genitori poco presenti, quelli che vivono il calcio come uno sport si scontrano spesso con quelli che non si perdono un allenamento, fanno l’occhiolino al mister, si prodigano in consigli, aspettano ansiosi le convocazioni e sotto voce lanciano l’idea di una doppia squadra, quella dei “campioni” e quella degli “scarsi”. A volte sono gli stessi allenatori a vivere la pressione di certi genitori “super tifosi”. E chissà se anche ai piccoli, quei papà agguerriti dietro la rete, con quel vocione fuori luogo, non diano fastidio. La competizione a dieci anni, l’ansia da prestazione, sono dinamiche che nascono e crescono in famiglia. E che spesso relegano in un angolo quanti non hanno tempo né voglia di entrare nel mood sfegatato di chi segue passo passo le imprese del baby calciatore. Ma è questa, spesso, la regola non scritta, mascherata dietro cene conviviali e pasticcini per tutti. Seguono spietate selezioni prima del tempo, chi sta dentro e chi sta fuori, ragazzini con gli occhi lucidi, paonazzi. A volte perché fatti fuori. Altre per la vergogna: i genitori invadenti sono peggio di un autogol.
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