Monte Livata, a Natale senza neve: gli impianti sciistici restano chiusi

Gli operatori in allarme: "La neve non arriva, ad oggi solo spese"

Monte Livata, a Natale senza neve: gli impianti sciistici restano chiusi
Monte Livata, a Natale senza neve: gli impianti sciistici restano chiusi
di Antonio Scattoni
Sabato 24 Dicembre 2022, 11:04 - Ultimo agg. 25 Dicembre, 00:46
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Monte Livata senza neve, impianti da sci chiusi e i maestri emigrano al Nord. Piangono anche gli operatori: lo scorso anno le piste aprirono il 16 dicembre ma le escursioni in ciaspole iniziarono addirittura i primi del mese. Ieri primo giorno di vacanza per le scuole, Monte Livata era deserta: «Non c'è nessuno in giro - dice preoccupata Barbara Mecci -, locanda storica di Livata aperta nel 1958 lo scorso anno era pieno di turisti e sciatori anche durante la settimana». Rischia il profondo rosso anche la 2001, la società che gestisce gli impianti da sci di Monna dell'Orso e Campo dell'Osso e il presidente respinge le critiche di chi contesta l'aumento degli ski pass. La neve era caduta abbondante a fine novembre e la seconda decade di questo mese facendo sperare per una Livata imbiancata anche durante le feste di fine anno: «C'era un manto di 10 cm racconta Diego Checchi responsabile tecnico della 2001 - ma il brusco rialzo della temperatura con le abbondanti piogge ha sciolto tutto anche sulle piste di Monna dell'Orso a quota 1600 metri di altitudine, una temperatura anomala quella di questi giorni». Uno degli obbiettivi della 2001 è anche quello di attrezzarsi per l'innevamento programmato ma con queste temperature sarebbe stato difficile sparare la neve con i cannoni.

«È tutto pronto per partire - dice Romolo Proietti Checchi - , presidente della 2001, ma la neve non arriva e fino a oggi ci sono state solo spese.

Lo scorso anno eravamo già operativi, speriamo che la neve arrivi presto, comunque un buon 30% di incassi per seggiovia e family park a Campo dell'Osso è andato in fumo». La 2001 ha presentato anche i nuovi ski pass che hanno avuto in media un aumento del 20% con il giornaliero festivo arrivato a 30 euro e quello di due ore passato da 12 a 15 euro ma è arrivato anche lo ski pass veloce per sciare solo un'ora e il costo è di 12 euro.

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Sul gruppo Facebook di Livata sono arrivate le critiche per un aumento considerato eccessivo: «Con il caro bollette i costi sono triplicati ribatte il presidente della 2001 l'aumento invece è contenuto e i prezzi sono inferiori alle vicine stazioni abruzzesi, chi contesta che li ci sono più impianti rispondo che c'è anche molta più gente. Purtroppo gli incassi della seggiovia non coprono certo le spese di gestione e riusciamo a limitare le perdite con il nolo attrezzatura e il piccolo ristoro, comunque io credo nelle potenzialità di Livata per tutto l'anno e vado avanti». Con la mancanza di neve sono emigrati i maestri di sci: «Almeno cinque maestri dice Cristiano istruttore di sci alpino sono andati a Cortina. Folgarida e la Val di Fassa, la mancanza di neve in questo periodo comporta una perdita di almeno il 30%».

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Non sorridono gli operatori del posto: «Non c'nessuno dice Maurizio, con negozio di sport e nolo - lo scorso anno con la neve era un'altra situazione. Ci sarà il pienone per il fine anno e poi senza neve tornerà il deserto». Non va meglio per il food: «Abbiamo pieno per fine anno dice Mecci - per il resto è un pianto». In crisi anche gli escursionisti e i maestri dello sci nordico: «Lo scorso anno avevamo già portato in escursione con le ciaspole dice Andrea Pelliccia oltre 200 persone, senza neve non viene nessuno».
 

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