Roma-Viterbo, odissea per i pendolari della linea: attese record alle stazioni

Il racconto dei pendolari a Saxa Rubra

Fermata di Saxa Rubra
Fermata di Saxa Rubra
di Raffaele Marra
Giovedì 12 Gennaio 2023, 09:19 - Ultimo agg. 09:21
3 Minuti di Lettura

L'odissea quotidiana sulla Roma-Viterbo continua. Il 2023 è incominciato male per migliaia di pendolari che quotidianamente si muovono dalle stazioni di quella tratta (Viterbo e Montebello) verso Roma e viceversa.

Sciopero Atac, lunedì bus, tram e metro a rischio stop: orari e linee che non si fermano

Roma-Viterbo, odissea pendolari

«Sembra che da qualche giorno le cose vadano meglio speriamo che duri perchè i primi giorni della settimana sono stati infernali - è lo sfogo di Anna Maria in attesa sulla banchina della stazione di Saxa Rubra - dal 9 settembre a seguito di una riorganizzazione la gestione è cambiata e ci sono state giornate da incubo ma adesso con l’inizio dell’anno sembrano che quelle giornate siano tornate - non sappiamo se il ritardo sia dovuto a soppressioni di corse a malfunzionamenti di treni a ritardi o mancanza di personale, in ogni stazione la gente si accalca, litiga strattona, spinge pur di entrare, i treni si fermano tantissimo e accumulano ritardo, per esempio lunedì solo per salire abbiamo perso 15 minuti, ma poi ci hanno fatto scendere e ci hanno fatto prendere il treno successivo».

Maria di solito arriva in in stazione alle 7.40 ma lunedì scorso riuscì a prendere il treno solo alle 8.50: «Ne sono passati tre stracolmi che non ho potuto prendere ma c’era gente che aspettava dalle 6.30 perchè non riusciva ad entrare, è pazzesco per arrivare al Flaminio sono appena 15, 20 minuti di treno e 8 fermate e bisogna perdere ore».

LE PROTESTE
Anna Maria ormai sono 14 anni che fa la pendolare su questa linea: «Una giornata di settembre addirittura sono uscita dalla stazione dopo circa 2 ore e mezza - continua come un fiume in piena - è dovuta intervenire la polizia in tenuta anti sommossa perchè la gente era inferocita». Il pomeriggio è peggio, perchè al capolinea al Flaminio quando i treni non arrivano e ritardano ci sono centinaia di passeggeri che attendono: «Per il ritorno la cosa peggiora, in barba al covid siamo ammassati dentro e fuori eppure paghiamo un servizio perchè dobbiamo essere trattati cosi ?». Mancanza di personale e un piano di riorganizzazione che non prevede nuovi treni fino al 2024 potrebbero far peggiorare la situazione da un giorno all’altro già molto precaria. «Ogni mattina il viaggio è un giallo - conclude la passeggera - non sappiamo come andrà  speriamo che la calma degli ultimi due giorni duri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA