Roma, recupero spiagge libere: tutti gli ingressi sul web. Concessioni, nuove regole

Roma, recupero spiagge libere: tutti gli ingressi sul web. Concessioni, nuove regole
Roma, recupero spiagge libere: tutti gli ingressi sul web. Concessioni, nuove regole
di Gianluca Carini
Sabato 27 Aprile 2024, 00:23
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Nuovi criteri per i bandi delle concessioni 2025 e spiagge libere con servizi migliori e accessi più visibili. Mappando nel frattempo il litorale romano per scovare le irregolarità. Con la stagione estiva in partenza dal primo maggio, ieri il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore al Patrimonio (con delega alle spiagge) Tobia Zevi hanno presentato la delibera con le linee guida per i prossimi bandi chiamati a rinnovare le concessioni scadute. L’obiettivo è quello di mettere ordine a una materia che – tra sentenze, direttive europee e leggi varie – spesso appare come un nodo difficile da districare. Per dire, entro il 15 maggio si attende una decisione del Consiglio di Stato sul ricorso di tre gestori, mentre solo una decina di concessioni sono ancora in corso (cioè non scadute).

LA MAPPATURA

Dal Campidoglio fanno sapere che nelle spiagge libere i servizi di pulizia e livellatura della sabbia sono già partiti, così come l’assistenza ai bagnanti. Inoltre, sono stati installati i servizi igienici pubblici. Mentre per favorire l’accesso sarà obbligatorio esporre un cartello che spieghi i diritti dei bagnanti e quali servizi sono a pagamento. Infine, «su Google maps si vedranno gli accessi alle spiagge libere», ha dichiarato il sindaco Gualtieri. Una delle priorità sarà poi quella di mappare la situazione attuale. Nelle prossime settimane (e fino a settembre) tre squadre del Comune (composte da geometri, ingegneri e tecnici, anche con l’aiuto di droni) gireranno tra i 67 stabilimenti del litorale romano per effettuare sopralluoghi e rilievi con lo scopo di verificare la regolarità delle strutture presenti. Ad esempio, verificando che «le separazioni tra gli stabilimenti siano a norma, cioè con una staccionata che non sia più alta di quanto prevede la legge.

Su questi temi saremo più severi, anche se abbiamo riscontrato la disponibilità degli operatori», ha dichiarato Zevi.

Mentre sul “lungomuro” che di fatto impedisce la visione del mare da gran parte del litorale, la volontà del Campidoglio è quella di rimuovere il prima possibile le opere più semplici da togliere, pensando poi a una soluzione definitiva nel lungo periodo. Per ora i bandi saranno in versione 1+1 (un anno rinnovabile), «salvo che nel frattempo non arrivi l’approvazione del Pua da parte della Regione», dichiara il sindaco Gualtieri, riferendosi al “Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo” che definisce la cornice entro cui muoversi per la definizione delle regole. Secondo il sindaco i nuovi bandi consentiranno intanto «di avere un quadro di certezze giuridiche», oltre a una migliore «qualità ambientale e sociale degli stabilimenti, che verranno mappati e conosciuti con un insediamento più attento all’ambiente, in linea con le tendenze più avanzate in tutto il mondo, e il rispetto delle condizioni di lavoro».

I CRITERI

Mentre per l’assessore Zevi i tre criteri alla base delle novità presentate ieri sono: trasparenza e legalità, la fruizione del mare da parte dei cittadini («che non è una battaglia contro il concessionario, ma spesso dalla passeggiata non si vede il mare per colpa del “lungomuro” o di altre barriere»). E infine, la volontà di favorire gli investimenti: «Altro che guerra a chi vuole creare lavoro, dobbiamo sfruttare ad esempio la vicinanza all’aeroporto e in questo senso le infrastrutture oggi sono insufficienti. Anche quelle private come gli alberghi», ha concluso Zevi.

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