Roma, i vigili perdono la pistola: «Niente visite, colpa della burocrazia»

Il personale armato è obbligato ogni quattro anni ad effettuare la visita medica di idoneità ma gli esami sono saltati

Roma, i vigili perdono la pistola: «Niente visite, colpa della burocrazia»
di Camilla Mozzetti e Pacifico
Sabato 14 Gennaio 2023, 06:56 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 12:44
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Prima armati e poi disarmati perché costretti ad una visita ogni quattro anni che rappresenta un unicum in Italia per gli agenti della polizia locale. L'ultima questione che attanaglia il corpo della municipale riguarda proprio le dotazioni delle pistole. Ebbene, secondo un regolamento di Roma Capitale il personale armato è obbligato ogni quattro anni ad effettuare la visita medica di idoneità e il comando fino a che questa non viene espletata chiede indietro la dotazione di servizio. C'è dell'altro: si dà agli agenti la possibilità di effettuare le visite mediche nel centro della polizia di stato o in alternativa - per velocizzare i tempi di fronte a controlli che gioco forza vanno a rilento - sempre il comando permette ai caschi bianchi di organizzarsi singolarmente, prendere appuntamento nell'Asl, pagando però in anticipo il ticket dovuto e chiedendo poi il rimborso. Neanche a dirlo la questione ha agitato i sindacati di categoria e pure quelli confederali. La Cisl ieri e ancora prima - era l'11 gennaio - tutti i sindacati hanno scritto al prefetto, al sindaco, al segretario generale, al comandante dei vigili nonché per conoscenza al dipartimento della pubblica sicurezza dell'Interno richiedendo urgentemente «valutazione e intervento».

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I NODI
Il motivo? Eccolo presto spiegato: «Nell'ambito delle visite mediche richieste - spiega il segretario della Cisl Funzione pubblica Giancarlo Cosentino - ci sono diversi punti di squilibrio, il primo è che il regolamento comunale è un regolamento disallineato rispetto a quelli vigenti anche a livello ministeriale». Le visite di idoneità «avvengono al momento dell'entrata in servizio e in nessun altro corpo di polizia e polizia locale - aggiunge Marco Milani dal Sulpl - in nessun Comune italiano è previsto il richiamo forzato ogni quattro anni». C'è anche un problema economico perché comunque il Corpo è tenuto poi al rimborso delle visite «Tecnicamente fino a 60 euro - prosegue Cosentino - senza contare però che le spese per gli accertamenti richiesti nelle Asl possono anche essere maggiori, tra l'altro e lo vediamo proprio da questo l'amministrazione nelle modalità non è neanche in grado di garantire le visite senza chiedere ai vigili di far ricorso alle Asl». Nella missiva inviata dai sindacati si legge inoltre: «dovrebbe essere conservata la possibilità in ordine al possesso dei requisiti psico-fisici su richiesta del comandante del corpo, anche a seguito di segnalazione del Dirigente responsabile dell'unità organizzativa, nei confronti di personale per il quale si manifesti un ragionevole e fondato dubbio circa la persistenza di detti requisiti». Fino a che l'idoneità non viene convalidata comunque si chiede indietro la restituzione dell'arma «E tengo a sottolineare come - conclude il segretario della Cisl Fp - l'unico soggetto che può richiedere al restituzione dell'arma è il Prefetto». Insomma una grana no di poco conto che sta agitando attualmente i 5.800 vigili in servizio, «la maggior parte dei quali - conclude Milani ha la qualifica di agente di pubblica sicurezza» e per questo titolato ad avere un'arma. Effettivamente quelle in dotazione nel corpo di Roma Capitale sarebbero molte di meno, circa 3 mila, e quelle al momento già riconsegnate proprio perché non si sono svolte ancora le visite sono circa un centinaio. Il nodo sulle visite oltre che il vizio formale e sostanziale interessa anche i tempi degli accertamenti, andare all'Asl chiedere appuntamento, sottoposti alle visita, sfruttando in questo anche permessi e giorni di ferie provoca molto malessere. «Non è un discorso economico ma se non dovremmo farlo perché ce lo chiedono?», domanda uno dei tanti caschi bianchi romani.
Camilla Mozzetti
Francesco Pacifico
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