Termosifoni, a Roma riscaldamenti accesi dal 21 novembre per massimo 10 ore al giorno: ecco i limiti di temperatura imposti per ordinanza

Le misure non si applicano ad ospedali, case per anziani e scuole

Gas, a Roma riscaldamenti accesi dal 21 novembre per massimo 10 ore al giorno: ecco i limiti di temperatura imposti per ordinanza
Gas, a Roma riscaldamenti accesi dal 21 novembre per massimo 10 ore al giorno: ecco i limiti di temperatura imposti per ordinanza
di Francesco Pacifico
Domenica 6 Novembre 2022, 18:15 - Ultimo agg. 8 Novembre, 15:26
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L’accensione è prevista per il prossimo 21 novembre e rispetto all’anno scorso - quando non c’era la guerra russo-ucraina e il clima era più rigido di adesso - i romani potranno tenere aperti i riscaldamenti cinque settimane in meno. A Roma una finestra ridotta di ulteriori tre settimane rispetto a quanto già sancito dal governo. I caloriferi saranno spenti due ore prima rispetto al solito e il termostato calerà di un grado. Visti il caro-energia e l’estate prolungata, Roberto Gualtieri ha firmato l’ordinanza che regola periodo, orari di funzionamento e temperature dei riscaldamenti: recependo in maniera più restrittiva le disposizioni del governo inserite nel piano nazionale di contenimento dei consumi del gas, il sindaco ha stabilito che gli impianti si potranno avviare dal 21 novembre 2022 e spegnere non oltre il 31 marzo 2023.

Guardando al funzionamento giornaliero, non si potrà andare oltre le 10 ore, tra le 5 e le 23.

Sul fronte delle temperature bisognerà, di fatto, abbassare le temperature di un grado: 17 gradi più altri 2 di tolleranza negli edifici adibiti ad attività industriali e 19 gradi più 2 di tolleranza per tutti gli altri stabili. Queste regole non saranno applicate in ospedali, case di riposo e scuole. 

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GLI EFFETTI

Lo scorso anno il periodo di attivazione del riscaldamento cadeva tra il primo novembre e il 15 aprile, le ore giornaliere erano 12, mentre la temperatura minima era a 20 gradi. Come detto, il Comune ha deciso misure più restrittive rispetto a quelle suggerite dal Governo, che ha puntato a un taglio di due settimane sulla durata complessiva e di un grado. Ma dal Campidoglio spiegano che se nei prossimi giorni di novembre o dopo marzo il clima sarà più rigido, sono pronti ad anticipare o prolungare il periodo di accensione dei caloriferi. Stando alle prime stime che girano tra le associazioni degli inquilini, il cronoprogramma deciso dal Comune potrebbe far risparmiare in media a ogni condominio circa 1.500 euro sui 10 mila ipotizzati nelle scorse settimane. Saranno ridotte di oltre il 20 per cento le emissioni di inquinanti nell’atmosfera. L’ordinanza di Gualtieri scontenta le opposizioni. «L’ipocrisia del sindaco di Roma supera ogni confine.

Magari incontra Greta, sventola la bandiera dell’ecologista e poi risparmia sulla pelle degli anziani e dei fragili», tuona Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in consiglio comunale. Intanto il Campidoglio lavora ad altre misure di contenimento energetico in un’ottica però di medio e lungo periodo. Esclusi a priori il taglio alle luminarie di Natale e alle vetrine dei negozi. L’amministrazione sta studiando di montare lampadine a led nei lampioni stradali e di cambiare tutti gli impianti di riscaldamento a combustibile fossile presenti negli uffici comunali e nelle scuole con pompe di calore, pannelli solari e fotovoltaici e migliori sistemi di isolamento. Sarà creato un nuovo modello per monitorare e calcolare i consumi (adesso manca). Intanto l’ultimo calo dei prezzi del gas fa rivedere al ribasso le stime sulla bolletta elettrica per il Comune: dai 120 milioni di euro calcolati lo scorso luglio si è scesi a circa 70 milioni.
 

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