Chi ha ucciso Paolo Corelli, romano, 48 anni, padre di una bimba, salumiere in un supermercato di Fiumicino, freddato con tre colpi di pistola in una strada di Acilia, nella periferia di Roma? Si seguono tutte le piste, anche quella passionale. Gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dal pm Stefano Luciani, non tralasciano nessun particolare della vita di Corelli, residente in uno stabile di Acilia considerato una piazza di spaccio tar le più attive di Roma sud. Il fratello di Corelli, Claudio, che vanta tra le amicizie quella con Fabrizio Fabietti, braccio destro del fu Fabrizio Piscitelli, si trova agli arresti domiciliari per reati legati agli stupefacenti, e anche questa pista è scandagliata dagli investigatori.
Per ricostruire quanto avvenuto in via Alberto Galli intorno alle 6 di ieri mattina si stanno anche valutando le immagini di alcune telecamere d sicurezza della zona.
Il fratello spacciatore
Paolo Corelli è morto da incensurato. Il 48enne era appena uscito di casa e stava raggiungendo l’auto della sua ex compagna che, come ogni mattina, l’avrebbe accompagnato a lavoro ma non è riuscito neanche ad attraversare la strada: il killer lo ha raggiunto alle spalle senza lasciargli scampo. L’uomo non aveva conti in sospeso con la giustizia. Andando indietro nel tempo anche il padre del 48enne risulta aver avuto dei trascorsi, ormai datati, sempre per droga. Ma la vittima no, almeno non direttamente. Non è stato mai denunciato, né fermato né arrestato per droga o altro. La sua fedina penale era pulita e anche chi lo conosceva tra i colleghi del supermercato di Fiumicino parla di «un uomo perbene, padre, che pensava solo a lavorare». E allora perché è stato ucciso? Che sia rimasto in mezzo a qualche vicenda o abbia corteggiato, dopo la fine della relazione con la madre di sua figlia, una donna sbagliata?