Per evitare i problemi del passato (addetti delle aziende in outsourcing che non facevano il loro lavoro, ritardi nei ritiri) l'amministratore unico di Ama Stefano Zaghis e gli uffici di Roma Capitale avrebbero già studiato alcune soluzioni. In primo luogo bar e ristoranti dovranno utilizzare sacchetti di colore diverso in base ai prodotti da smaltire e con delle apposite etichette per facilitare i controlli attraverso scanner.
Cambia il calendario per la raccolta, che sarà tarato sempre di più sulle esigenze degli utenti; i passaggi saranno scadenzati anche in base alla presenza di luoghi sensibili (ospedali e scuole su tutti). Mentre il pagamento alle ditte in outsourcing sarà sempre più legato ai risultati: cioè ai tempi di raccolta e alle quantità effettivamente trasportate negli impianti di lavorazione dei rifiuti, non soltanto ai passaggi davanti alle singole utenze.
Queste sono le idee per il servizio destinato a bar, ristoranti e negozi.
Ma potrebbe cambiare qualche anche per la raccolta differenziata destinata ai cittadini. L'azienda starebbe studiando l'introduzione di isole ecologiche, con cassonetti intelligenti, cioè quelli a cui possono accedere con un badge soltanto i residenti e sono in grado anche di differenziare i diversi materiale. Una soluzione che potrebbe facilitare quest'attività nei quartieri dove è più complesso effettuare il porta a porta. Che invece resta centrale nelle politiche sui rifiuti della maggioranza pentastellata in Campidoglio.