Roma, in arrivo le aree rosse per tutelare i monumenti: postazioni ambulanti dimezzate

Roma, in arrivo le aree rosse: via gli ambulanti dalle aree dei monumenti
Roma, in arrivo le aree rosse: via gli ambulanti dalle aree dei monumenti
Lunedì 8 Aprile 2019, 13:21 - Ultimo agg. 15:06
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Decoro,  in arrivo a Roma "aree rosse" a tutela dei monumenti, dimezzate le postazioni degli ambulanti.
Il Tavolo del decoro, cui partecipano la Soprintendenza Speciale di Roma, la Sovrintendenza capitolina, il dipartimento Attività Produttive di Roma Capitale e la Polizia Locale, ha comunicato oggi, insieme alla Regione Lazio, gli esiti dei lavori svolti alle associazioni di categoria. Gli stessi, saranno alla base del protocollo d'intesa tra Roma Capitale, la Regione Lazio e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Obiettivo di questo lavoro, si legge nella nota degli Enti coinvolti, quello «di contrastare, nelle aree pubbliche aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico, l'esercizio di attività commerciali e artigianali in forma ambulante o su posteggio, nonchè di qualsiasi altra attività non compatibile con le esigenze di tutela del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla necessità di assicurare il decoro dei complessi monumentali e degli altri immobili del demanio culturale interessanti da flussi turistici particolarmente rilevanti».

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L'OBIETTIVO
«A tal fine - prosegue la nota - sono state individuate una metodologia di lavoro, gli ambiti territoriali e le tipologie commerciali. Le zone dove il fenomeno del commercio ambulante era maggiormente impattante sono state suddivise in 7 ambiti territoriali, e poi individuate due categorie: le aree rosse, dove vige un vincolo monumentale dichiarato e tassativo; aree rosa, dove ci sono invece vincoli storico artistici, con zone di rispetto oppure con condizioni d'uso particolari, a esempio per ragioni di sicurezza o di altro genere.
POSTAZIONI COMPATIBILI
Il Tavolo del decoro ha individuato le
«postazioni compatibili» (pc) per gli ambiti territoriali: 3) San Pietro, Borgo Conciliazione, Sant'Angelo, Risorgimento (da 23 a 7 pc); 4) Termini, Repubblica, Castro Pretorio, Esquilino, San Giovanni (da 144 a 65 pc); 5) Gianicolo, Villa Borghese, Pincio (da 17 a 7 pc); 6) Testaccio, Trastevere (da 53 a 26 pc); 7) Caracalla, Cave Ardeatine, Ostiense, Appia Antica (da 44 a 35 pc). È stato inoltre definito il numero delle postazioni compatibili, che è pari a circa il 50 per cento, del totale censito. Per gli ambiti da 4 a 7 sono state analizzate anche le postazioni di edicole, fiorai, librai, rotazioni e stagionali. Per i primi due ambiti, ossia l'area archeologica centrale Circo Massimo e Tridente, e Piazza Navona e Piazza della Rotonda/Pantheon, il lavoro si è concluso il 4 agosto del 2014. 
Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale, si è detto «Soddisfatto degli esiti del nostro lavoro e delle indicazioni del tavolo del decoro. Lo abbiamo coordinato con un obiettivo ben preciso: ripulire Roma. Abbiamo più che dimezzato tutte le postazioni esistenti, togliendo quelle dichiarate incompatibili con il decoro, tra ambulanti, camion bar, postazioni anomale, rotazioni, stagionali e fiorai. Da adesso inizia la partita vera: in tempi brevi, i Municipi dovranno spostare altrove tutte le postazioni irregolari. Come promesso, tutte le zone di pregio torneranno a brillare: da Fontana di Trevi a Piazza San Giovanni in Laterano, passando per via della Conciliazione, ad esempio, non ci sarà più nessuno. Tutto questo lavoro si è reso necessario perchè in passato gli 'amministratori competentì hanno rilasciato titoli autorizzativi a pioggia, senza pietà per i monumenti più visitati del mondo».
IL SOPRINTENDENTE
«Sono stati mesi di lavoro proficuo che si concretizzano oggi con delle indicazioni precise sul commercio ambulante che abbiamo consegnato alla Regione, alle categorie, ai Municipi della Capitale - afferma il soprintendente speciale di Roma, Francesco Prosperetti - Come in altri casi, basti pensare alle trasformazioni urbanistiche-, la Soprintendenza è stata chiamata a intervenire in un ambito che potrebbe apparire al di fuori delle sue tradizionali competenza. Abbiamo collaborato con convinzione anche perchè il decoro è diventato un tema molto sentito per la città, e tuttavia resta molto strano che tra le grandi capitali, solo a Roma queste situazioni sembrino irrisolvibili. Ora esiste uno strumento per affrontare la situazione, e con questo è augurabile che finiscano gli alibi e i rinvii, perchè è un compito, anzi un dovere rendere più vivibile la nostra città. Senza dimenticarci che il vero decoro si ottiene attraverso l'amore di tutti i gli abitanti per la loro città, e trasmettendolo anche a chi arriva per un soggiorno turistico, per una partita di pallone, per lavoro».
LA REGIONE
«Abbiamo seguito con attenzione i lavori del Tavolo del decoro svolti dal Comune di Roma e dalla Soprintendenza dei beni culturali - dichiara l'assessore della Regione Lazio allo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella - Questo lungo lavoro ha cercato con attenzione un punto di equilibrio tra le diverse esigenze in campo e sono convinto sia una base per definire i prossimi passi.

A partire dall'Intesa tra la Regione e il Comune per prendere atto dei risultati del Tavolo e avviare la fase attuativa. Come Regione e in attuazione di chiare indicazioni normative continueremo a dare supporto a questo processo, una collaborazione istituzionale che ritengo essenziale per affrontare una tematica con risvolti cruciali per il nostro territorio, per le attività economiche, la qualità della vita, l'immagine della Capitale e per le prospettive del turismo».

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