Tre maestre d'asilo arrestate ad Ariccia: botte ai bimbi

Tre maestre d'asilo arrestate ai Castelli Romani: botte e insulti ai bimbi
Tre maestre d'asilo arrestate ai Castelli Romani: botte e insulti ai bimbi
di Ermanno Amedei
Martedì 8 Gennaio 2019, 08:44 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 08:55
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I bambini di una scuola dell’infanzia pubblica di Ariccia sono andati in classe questa mattina ma non hanno trovato le loro maestre e neanche la collaboratrice scolastica che, secondo la procura di Velletri, li maltrattava. In tutto quattro sono le donne arrestate su disposizione del Gip del tribunale di Velletri in seguito a una indagine condotta dai carabinieri della stazione di Ariccia.  

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Al termine dell'attività investigativa coordinata dalla locale Procura, i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare con sottoposizione agli arresti domiciliari per le tre insegnanti e la collaboratrice, tutte di età compresa tra i 55 ed i 65 anni, ritenute responsabili di maltrattamenti di minori all’interno della struttura pubblica in cui lavoravano.
Le ordinanze sono state eseguite all’alba di questa mattina prima che le donne uscissero di casa a Velletri, Albano, Ariccia e Formia. 

Le indagini sono state innescate ad ottobre dalla denuncia di alcuni genitori che ipotizzavano maltrattamenti subiti dai figli e gli accertamenti eseguiti dai Carabinieri, mediante intercettazioni ambientali e riprese video, hanno permesso di constatare diversi episodi di violenza che le quattro arrestate compivano, quotidianamente, nei confronti di diversi bambini. Episodi quali strattonamenti, colpi alla testa ed espressioni verbali spregiative che causavano, nei piccoli, sofferenze, umiliazioni e continui disagi, incompatibili con le normali condizioni di svolgimento dell’attività scolastica.

Nel provvedimento giudiziario notificato questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Velletri, il Giudice per le Indagini Preliminari, concordando con le richieste del Pubblico Ministero, descrive un grave quadro indiziario nei confronti delle quattro donne, ritenute responsabili di condotte di “sopraffazione sistematica” perpetrate nella loro attività lavorativa in danno di minori di età compresa tra i 3 ed i 5 anni.

 

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