Atac, Simioni va via: verso la nomina di Mottura a presidente

Cambio alla presidenza dell'Atac
Cambio alla presidenza dell'Atac
di Francesco Pacifico
Mercoledì 10 Giugno 2020, 16:30 - Ultimo agg. 16:33
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Paolo Simioni - in procinto di insediarsi all'Enav come amministratore delegato - si è dimesso dalla guida dell'Atac. In un primo tempo sembrava che restasse alla guida della Municipalizzata del trasporto di Roma fino al 30 giugno. In queste l'azionista dell'azienda, il Campidoglio, sta preparando la delibera per nominare il suo successore, che dovrebbe essere il commercialista Giovanni Mottura.

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Simioni - presidente, Ad e direttore generale in via Prenestina - lascia Atac con il bilancio 2019 in utile operativo di 8 milioni. Ma la sua successione dovrà essere effettuata in tempi brevi, perché il Cda di Atac deve ultimare gli ultimi passaggi per l'approvazione del consuntivo, prima di portarlo in assemblea e farlo approvare dagli organi di Roma Capitale.

A Palazzo Senatorio si guarda, al momento, a una semplice sostituzione nel Cda, mettendo Mottura - già commissario di Roma Metropolitane, al posto di Simioni. A completare (per ora) il consiglio gli attuali membri Cristiano Ceresatto e Angela Sansonetti.

Il successore di Simioni avrà un compito molto arduo: il crollo della bigliettazione nell'era Covid (200 milioni di euro la perdita stimato per tutto il 2020) costringere il nuovo presidente sia a presentare un piano industriale meno ambizioso sia - soprattutto - a dover ricontrattare con creditori e con il Tribunale di Roma nuove scadenze per il concordato, unico scudo per gestire un debito monster da 1,4 miliardi di euro e per evitare il fallimento.

Intanto la consigliera capitolina del Pd, Ilaria Piccolo, fa sapere: «Apprendiamo in queste ore, con forte preoccupazione, delle dimissioni da direttore generale e da presidente di Atac Paolo Simioni, desideroso evidentemente di trasferirsi al più presto in ENAV e lasciare l'azienda capitolina. Una dipartita repentina e senza una successione, parrebbe non senza pretendere ulteriori premialità (non si comprende a quale titolo) per il lavoro svolto».

 

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