Roma, betoniera travolge auto: «Quel camion andava a zig zag abbiamo temuto un attentato»

Roma, betoniera travolge auto: «Quel camion andava a zig zag abbiamo temuto un attentato»
di Mauro Evangelisti
Sabato 4 Maggio 2019, 08:21
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«Corri, corri, accelera, questo ci ammazza, questo ci ammazza». Sulla Grande Punto nera sono in tre. Stanno uscendo dalla strada del Policlinico Casilino e alla guida c'è Claudia Parelli, cinquantenne, al suo fianco la madre di 81, Pasqua Testa, e dietro la sorella minore, Barbara, 46 anni. A urlare è proprio Barbara, che vede la betoniera avanzare, velocemente, trascinando un'altra utilitaria scura. Racconta Claudia, che è appena stata dimessa dal pronto soccorso del Casilino (per fortuna se l'è cavata con qualche contusione): «Anch'io, prima di svoltare a sinistra, avevo visto la betoniera con l'auto davanti, ma ho pensato che stessero procedendo lentamente, per questo mi sono immessa sulla Casilina, verso l'Alessandrino. Ma mia sorella, che stava dietro, si è voltata e ha visto la betoniera che avanzava, più rapida, si avvicinava, non accennava a fermarsi. A quel punto ci siamo spaventate: per evitare di essere travolta dal camion ho provato a vedere se c'era spazio alla mia destra, ma lì c'è il guard rail che divide la strada dalla ferrovia, mentre alla mia sinistra mi sono ritrovata bloccata, c'era l'altra auto scura spinta dalla betoniera. Ho capito che non c'era nulla da fare, la betoniera ha agganciato dietro pure la nostra macchina e ha cominciato a trascinarci per almeno 800 metri, fino all'altro semaforo. L'impressione mia è che a un certo punto spingesse entrambe le auto, anche quella che era al nostro fianco. Siamo finite sulla destra».

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. La Grande Punto è semidistrutta («ma chi se ne frega dell'auto, l'importante è che si siano salvate», ripete il cognato di Claudia, mentre il carro attrezzi porta via la macchina). Tutta la parte posteriore è schiacciata, il vetro in frantumi, davvero è un miracolo che la signora Pasqua e le due figlie si siano salvate. «Anche se Barbara, che è stata portata a Tor Vergata, è in condizioni più serie, lei stava proprio dietro - racconta Claudia - mia madre per fortuna ha solo una botta a una gamba. Inutile dire che abbiamo avuto molta paura. L'autista della betoniera l'ho visto da lontano, non riesco a capire cosa gli sia successo». Nei capannelli che si formano nella sala d'aspetta del Casilino, in molti raccontano ciò che hanno visto: «Abbiamo pensato che fosse un attentato». Il quarantenne Salvatore Moleo era alla guida di un suv Nissan ed è riuscito ad evitare la betoniera, ma è uscito di strada ed è rimasto contuso a una gamba: «Ho capito che stava trascinando una 600, andava a zig zag, io sono riuscito a farmi da parte». Una donna di 70 anni che era sul marciapiede è stata trasportata al San Giovanni, è grave.

SOCCORSI
L'Ares 118 ha inviato sul posto quattro ambulanze e un'automedica e ha dovuto poi distribuire i feriti tra i vari ospedali: il conducente della betoniera è stato portato, in codice rosso, al Policlinico Umberto I, la donna di 70 anni investita al San Giovanni, altri a Tor Vergata e al Casilino. Formalmente si parla di cinque feriti, ma in realtà il conto finale è molto più alto, almeno nove, perché quelli con lievi contusioni sono andati al pronto soccorso del Policlinico Casilino con i propri mezzi. «E' stato un inferno - sono i racconti che si inseguono nella sala d'attesa - perché dal raccordo fino all'Alessandrino quella betoniera andava a zig zag e non si fermava, avrà colpito una ventina di auto. Sì, abbiamo pensato davvero che fosse un attentato».
 

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