Cinghiali a Roma, il Campidoglio: «Ora si cambia, stop alle uccisioni in strada»

Cinghiali a Roma, il Campidoglio: «Ora si cambia, stop alle uccisioni in strada»
Cinghiali a Roma, il Campidoglio: «Ora si cambia, stop alle uccisioni in strada»
di Laura Bogliolo
Martedì 20 Ottobre 2020, 00:33
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«Mai più mattanze di cinghiali». Ora si cambia. Dal Campidoglio arriva lo stop all’uccisione in strada, insomma una marcia indietro sui metodi di contenimento, decisione emersa dalla commissione interna voluta dalla sindaca Virginia Raggi per sapere chi ha autorizzato la barbara mattanza di venerdì sera all’Aurelio. D’accordo anche Municipi e comitati di quartiere, non solo quelli che venerdì sera sono scesi in piazza davanti al giardino Mario Moderni per chiedere di fermare l’uccisione di una mamma cinghiale e i suoi sei cuccioli. Il comitato di Vigna Clara, quello che giorni fa aveva presentato un esposto contro il Comune per i cinghiali, sta raccogliendo firme per impedire che nel proprio territorio si ripeta la “mattanza” dell’Aurelio. 

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A breve partirà una operazione per il contenimento dei cinghiali nel III Municipio, in particolare a Vigne Nuove, vicino piazzale Flaiano e a Cinquina, tra via Teza e via Maravigna, dove negli ultimi mesi sono stati tantissimi gli avvistamenti degli ungulati.

Francesco Pieroni, assessore all’Ambiente del III Municipio a Montesacro spiega: «È stato finalmente convocato il tavolo tecnico per il nostro territorio, ho proposto di installare recinzioni mobili per la cattura dei cinghiali, mai e poi mai dovrà verificarsi la mattanza accaduta all’Aurelio».

Al tavolo tecnico istituito in base al Protocollo d’Intesa firmato da Comune e Regione sull’emergenza cinghiali, hanno partecipato le stesse istituzioni che erano sedute al vertice che ha deciso la teleanestesia e quindi la morte sul posto dei cinghiali. Pieroni sottolinea quale è il vero motivo per cui i cinghiali girano per strade urbane: «A causa della mancata raccolta dei rifiuti le strade diventano tavole bandite per gli ungulati». Per questo ritiene che «per affrontare il problema è innanzitutto necessario garantire la regolarità delle attività di pulizia delle strade e di raccolta dei rifiuti. Per questo abbiamo proposto alcune modifiche nelle zone in cui è presente il porta a porta». 

 


PARLA L’ESPERTO 
A Vigna Clara, nel XV Municipio, Cristina Tabarrini, presidente del comitato di quartiere che ha presentato un esposto l’altro giorno per chiedere l’allontanamento dei cinghiali, ieri però spiegava: «Abbiamo avviato una raccolta firme per chiedere la ricerca di metodi alternativi alla “mattanza”, il Protocollo d’intesa li prevede e specifica che si debba operare nel rispetto degli animali quali esseri senzienti, riducendo al minimo lo stress e la sofferenza». A definire con consigli tecnici il Protocollo d’Intesa è stato anche l’Ispra. Il dottor Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica di Ispra sottolinea: «L’animale può essere catturato con gabbie, portato quindi al macello o in zone faunistiche venatorie. Ma - aggiunge - una volta che viene anestetizzato deve essere ucciso». Perché? «Si usa un anestetico del quale non si conoscono gli effetti sui cinghiali, non sappiamo che problemi possa creare alla catena alimentare, comunque non può essere liberato in altre zone». Gli animalisti manifesteranno sabato a piazza del Popolo alle 14.30 «contro la mattanza di cinghiali».

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