Circeo, «dai forestali potature in case private»: i favori alla sindaca

Circeo, «dai forestali potature in case private»: i favori alla sindaca
di Michela Allegri
Mercoledì 23 Febbraio 2022, 07:27 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 09:10
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Invece di curare la manutenzione del Parco Nazionale del Circeo, aveva dirottato la sua squadra a Sabaudia, mettendosi agli ordini della prima cittadina. Non solo: Giuseppe Polidoro, appuntato del Raggruppamento carabinieri biodiversità di Fogliano, avrebbe utilizzato l'attrezzatura militare per effettuare la manutenzione di aiuole e viali alberati nella via dove abitava la sindaca Giada Gervasi. E non solo: un altro gruppetto di forestali avrebbe lavorato sottobanco, e di nascosto, a casa di privati cittadini, ottenendo in cambio denaro e la maglietta autografata di un famoso calciatore: Paulo Dybala.

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I LAVORI ILLEGALI
Ma andiamo con ordine. Nelle carte dell'inchiesta che ha portato ai domiciliari la sindaca Gervasi e altre 10 persone, Polidoro è accusato di peculato. Il gip sottolinea lo «stretto legame personale» tra la famiglia del militare e la sindaca: il figlio è segretario di staff della prima cittadina, mentre la moglie è titolare del chiosco La Rosa dei venti che, per l'accusa, sarebbe stato tutelato dal rischio di decadenza della concessione, nonostante il mancato pagamento di alcuni canoni arretrati. Per i pm, Polidoro, per garantirsi l'amicizia e l'appoggio della Gervasi, si sarebbe praticamente messo al suo servizio. Avrebbe utilizzato «mezzi e personale del Corpo di appartenenza per effettuare dei lavori manutentivi del verde a vantaggio non del Parco Nazionale del Circeo, ma del Comune di Sabaudia e della sindaca», si legge nell'ordinanza. Emerge da una conversazione intercettata, avvenuta all'interno dell'auto di servizio, tra due carabinieri forestali, che commentano ironici la circostanza che la squadra di Polidoro era «assorbita dai lavori eseguiti per conto del Comune di Sabaudia, anziché per conto dell'Ente Parco». «Fanno le aiuole, vedi stanno rifacendo le aiuole», dice uno. L'interlocutore risponde: «Ah! Gli operai del Parco sono diventati operai del Comune?». E ancora: «Che non lo sapevi? Vedi qua l'erba non la tagliano, perché stanno rifacendo l'aiuola del Comune». Nel febbraio 2020 i lavori vengono effettuati addirittura nella via di residenza della sindaca. Ma non è tutto. L'11 febbraio Polidoro parla con un collega residente nella stessa via della prima cittadina. Lo informa che è a casa sua per tagliargli le piante: «Ma dove stai, io sto a casa tua a tagliatte le piante, sono venuto a fatte il lavoro». Dalle intercettazioni - sottolinea il gip - emerge che Polidoro aveva già svolto sulla stessa via altri lavori, «pur sapendo di non poterli svolgere», perché l'area era ben al di fuori del perimetro del Parco Nazionale del Circeo: «Se poi usciamo fuori dal lavoro ci dicono che c... state a fà lì», dice.
Nell'ordinanza, il giudice sottolinea «il rapporto di stabile asservimento del Forestale alle richieste della sindaca».

E aggiunge anche che dalle intercettazioni emerge che Polidoro, «con un fare da imprenditore piuttosto che da militare dell'Arma, riceveva disposizioni dalla Gervasi in ordine ai lavori da eseguire».


I PRIVATI
Sotto inchiesta ci sono anche altri due carabinieri forestali e un agronomo del Parco Nazionale del Circeo. Avrebbero eseguito lavori di potatura nel giardino di privati. Per giustificare uno degli interventi avrebbero dichiarato - per l'accusa falsamente - che c'erano «13 piante di pino domestico pericolose per la pubblica incolumità». Così avevano ottenuto il nulla osta al taglio dei fusti. Uno dei forestali avrebbe quindi fatto affidare il lavoro alla ditta di un amico, ottenendo anche la promessa di un pagamento da seimila euro. Per un altro lavoro a casa di un privato, affidato sempre alla stessa ditta, in assenza di autorizzazione da parte del Comune, il militare avrebbe invece ottenuto «la promessa di consegnargli una maglietta del giocatore di calcio Dybala con l'autografo». Da qui l'accusa di corruzione.
 

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