Dopo Ardea e Ostia anche Ladispoli e Civitavecchia. Bagnanti morti in mare, tragedie in pochi giorni che forse si sarebbero potute evitare con una maggiore sicurezza sulla costa, soprattutto sul litorale nord. E l'ultimo caso a far discutere è quello di Civitavecchia, alla Marina, nella zona antistante la piscina di largo Galli. È venerdì pomeriggio, alle 18, quando un cittadino romeno 49enne, Ioan Obada, si immerge in acqua dopo aver bevuto una birra. Avverte un malore e va giù. Inutili i tentativi di soccorso nei pressi di uno stabilimento.
Ladispoli, il papà-eroe muore per salvare i figli travolti dalle onde: aveva 64 anni
Ieri sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Civitavecchia e la Polizia locale, su disposizione della Procura, per porre sotto sequestro la struttura e capire se quella parte di arenile, che pare si stata data in concessione, avesse tutti i requisiti per garantire l'incolumità dei villeggianti.
LE INDAGINI
La magistratura ha disposto l'autopsia sul corpo di Obada. Il giorno prima il dramma a Ladispoli, sulla spiaggia libera di via Marina Flavia. Una famiglia di romani la raggiunge. Due fratellini, di 7 e 9 anni, entrano in acqua ma vengono trascinati dalla corrente. Il padre, Massimo Armeni, si tuffa nel disperato tentativo di recuperarli. Si precipitano anche tre bagnini dello stabilimento La Baia e assieme portano a riva i piccoli, ma il papà eroe 65enne crolla, forse per un malore, non si riprende nonostante il massaggio cardiaco dei sanitari del 118.
Nessuna inchiesta della Procura in questa circostanza ma la spiagge ladispolane sono sguarnite di bagnini e defibrillatori. Caso chiuso dalla Polizia Locale che ha constatato comunque i cartelli per segnalare i pericoli. Situazione diversa ad Ostia: il 3 agosto è deceduto per un malore in acqua il 35enne Alessandro Ventrice nel tratto del lungomare Duca degli Abruzzi ma a differenza di Ladispoli e Civitavecchia ci sono i bagnini sulle spiagge libere ed uno di loro ha cercato di salvarlo. Il 25 giugno un'altra vittima ad Ardea.