Roma, maxi-bando estivo del Comune per assumere 1500 nuovi dipendenti

Roma, maxi-bando estivo per assumere 1500 persone
Roma, maxi-bando estivo per assumere 1500 persone
di Fabio Rossi
Giovedì 30 Luglio 2020, 08:02 - Ultimo agg. 31 Luglio, 10:13
3 Minuti di Lettura
Il bando arriverà in pieno agosto, e costringerà molti a controllare il sito di Roma Capitale anche da sotto l'ombrellone. A meno di un anno dalle prossime elezioni amministrative (e un decennio dopo la selezione varata dall'amministrazione di Gianni Alemanno) il Campidoglio lancia il nuovo maxi-concorso per assumere oltre millecinquecento nuovi dipendenti e puntellare un organico dall'età media piuttosto alta (ben oltre i 50 anni) e con falle evidenti in settori strategici: in primis la polizia locale, ma anche il personale specializzato in informatica.

LEGGI ANCHE Concorsi, si cambia: Spid o Pec obbligatori e quiz sul carattere. Orali in videoconferenza

I TEMPI
A Palazzo Senatorio stanno stringendo i tempi, con l'obiettivo di essere pronti già per Ferragosto. Anche se più probabilmente l'avviso ufficiale per la selezione del nuovo personale - che sarà affidata al Formez PA - arriverà nella seconda metà del mese. L'obiettivo della giunta di Virginia Raggi è di chiudere la partita entro la primavera del 2021, con la firma dei contratti: un orizzonte temporale ottimistico, se si pensa a come andarono le cose nel 2010, con assunzioni bloccate per anni e alcune graduatorie ancora da esaurire completamente. Per rispettare questa tempistica, bisognerebbe partire con la prova pre-selettiva - la prima scrematura dei candidati - già in autunno, entro novembre. E, soprattutto, l'amministrazione dovrebbe scongiurare intoppi burocratici, ricorsi e lungaggini di vario tipo, che hanno caratterizzato l'ultima procedura varata dal Comune.

Concorsone a Roma, vigili urbani, dirigenti e avvocati: parte la caccia al posto in Comune

IL BANDO
Da scegliere ci sono 1.512 nuovi lavoratori capitolini: 42 i contratti da dirigente che saranno messi a concorso, 1.470 quelli per i vari profili di dipendenti. Tra questi ultimi, si punta all'assunzione di 500 agenti della polizia locale, 20 avvocati, 140 assistenti sociali, 100 funzionari amministrativi, 80 funzionari dei servizi educativi - ossia coordinatori di nidi e scuole dell'infanzia - 80 funzionari dei servizi tecnici, 250 impiegati (istruttori amministrativi), cento addetti per i servizi informatici e telematici e più 200 «tecnici di costruzioni, ambiente e territorio» che serviranno, nelle intenzioni di Palazzo Senatorio, «a potenziare la progettazione di opere pubbliche».

LE PROVE
Dopo aver tenuto d'occhio la pubblicazione del bando - e aver presentato la domanda nei tempi e con i modi previsti - i candidati dovranno prepararsi a selezioni diverse dal solito. In tempi di Covid, infatti, non è possibile organizzare mega-adunate nei classici posti utilizzati per i concorsi di massa. L'idea quindi è di far sostenere i primi esami a Roma solo a chi è residente nel Lazio: per gli altri candidati sarà allestito uno spazio adeguato nella regione di appartenenza. Poi, inevitabilmente, i partecipanti rimasti in lizza dovranno sostenere le prove decisive nella Capitale.

IL PRECEDENTE
L'ultimo maxi-concorso in Campidoglio, come detto era stato varato nel 2010: ventidue procedure differenti per 1.995 impiegati di tutti i tipi da reclutare, dagli architetti ai vigili urbani. Allora presentarono la domanda in 300 mila. La preselezione viene ospitata all'Eur, nel Palalottomatica, con i candidati scremati fino a 30 mila. Comunque tantissimi. Le prove scritte si svolgono nel 2012, e lì arrivano i primi problemi sulle buste, quelle dove s'infilano i test e le generalità dei candidati. «Buste semi-trasparenti», denuncia poi la nuova amministrazione di centrosinistra, guidata da Ignazio Marino. Inizia una lunga guerra di ricorsi, rimpalli, beghe legali e amministrative, da cui Se ne esce solo alla fine del 2016, quando il delegato al personale del Comune, Antonio De Santis (che poi diventerà assessore) chiude la procedura. A quel punto si fissano le graduatorie e si iniziano a chiamare i candidati. Molti, a distanza di anni, rinunciano: nel frattempo si erano già sistemati altrove. Qualcuno invece pazienta e, dopo anche otto-nove anni dal bando, arriva alla fatidica firma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA