Roma, il rogo della coppia a Torvaianica: «Uccisi e bruciati per vendetta»

Roma, il rogo della coppia a Torvaianica: «Uccisi e bruciati per vendetta»
Roma, il rogo della coppia a Torvaianica: «Uccisi e bruciati per vendetta»
di Camilla Mozzetti e Mirko Polisano
Sabato 15 Giugno 2019, 07:09 - Ultimo agg. 12:26
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Non erano vicini eppure sono morti insieme, divorati dalle fiamme. Dei loro corpi è rimasto ben poco così come dell'auto sulla quale viaggiavano: una Ford Fiesta. Macabra scoperta ieri mattina in via di San Pancrazio a Torvaianica, quando i vigili del fuoco chiamati da alcuni residenti della zona che avevano sentito un forte boato simile a un'esplosione hanno iniziato a spegnere una vettura che ardeva come una torcia. Nessuno l'avrebbe potuto immaginare ma dal fumo, sono affiorati i resti di due corpi umani. Erano seduti distanti: il primo sui sedili anteriori, l'altro accovacciato dietro. Entrambi completamente carbonizzati senza più volti né fisionomie, divorati dalle fiamme.

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Potrebbero essere quelli di Maria Corazza e di Domenico Raco, 39enne. Lei 48enne, residente a Pomezia, impiegata nelle pulizie in un deposito dell'Eni, nella non lontana frazione di Santa Palomba, lui elettricista di origini calabresi ma residente da anni a Torvaianica. Amici di famiglia da anni, dei due nessuno tra parenti e conoscenti ha avuto più notizie dalle 8.30 di ieri mattina. La donna era uscita di casa con il compagno e la figlia per accompagnare quest'ultima a sostenere gli esami di terza media. L'uomo si è collegato sulla chat del gruppo comune di amici, di cui fanno parte anche le sorelle della Corazza, alle 8.28 per poi scomparire nel nulla. Che i due si fossero dati un appuntamento? Che invece si fossero incontrati casualmente e siano stati aggrediti? Che ci fosse una relazione sentimentale taciuta?

LE IPOTESI
Per ora i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati, coordinati dalla Procura di Velletri, non escludono nessuna ipotesi. Anche se gli inquirenti hanno quasi subito chiuso il cerchio su due piste: il delitto passionale o l'omicidio-suicidio. Il compagno della donna, Maurizio Di Natale, dipendente di una ditta che tratta vernici per le carrozzerie, è stato ascoltato ieri per quasi 12 ore nella stazione dei carabinieri di Torvaianica dal pubblico ministero Giuseppe Travaglini. Era con la donna prima che sparisse nel nulla e nella giornata gli inquirenti hanno cercato di ricostruire ogni suo passo acquisendo le informazione anche di amici, parenti e colleghi di lavoro. Tra le ipotesi tutt'ora al vaglio c'è quella dell'omicidio passionale scaturito forse dalla gelosia o dalla vendetta.

Chi li conosce, Maria e Maurizio, parla di una coppia che, pur non sposandosi, sta insieme da oltre vent'anni. Una figlia adolescente e «gli screzi che possono esserci racconta la sorella di lei legati al quotidiano, al pagamento delle bollette, alla spesa da fare» anche se alcuni condomini del palazzo in cui la coppia abita, raccontano di non vedere Maurizio da diverso tempo come se vivesse altrove. L'uomo ieri prima di lasciare la figlia a scuola e salutare la compagna sembra che abbia fatto colazione con un suo amico che lavora con la Corazza nello stabilimento di Santa Palomba. Anche lui è stato ascoltato a lungo dai carabinieri e dal pm. L'altra ipotesi in piedi resta quella dell'omicidio-suicidio. Qualcuno potrebbe aver prima aggredito e ucciso la persona con cui era insieme a bordo dell'auto e poi aver dato alle fiamme la macchina dall'interno come avrebbero appurato i vigili del fuoco che hanno ricevuto la chiamata di soccorso alle 8.35 di ieri mattina per togliersi la vita.

Una pista che gli investigatori non escludono ma che convince di meno rispetto all'omicidio per vendetta e gelosia. Non è nemmeno esclusa la circostanza che chi ha ucciso lo abbia fatto avvalendosi di un complice, magari un amico o un collega di lavoro. Ieri pomeriggio, uno dei colleghi del compagno di Maria è stato sentito a lungo dagli inquirenti. Secondo i carabinieri è lui che rappresenterebbe l'alibi di Maurizio visto che era con lui nelle prime ore della mattinata di ieri. Quello di Torvaianica, resta un vero e proprio giallo che si è verificato a distanza di poche settimane da un altro episodio quando a Trigoria fu trovato un altro corpo carbonizzato a cui gli agenti di polizia della Squadra Mobile di Roma non hanno ancora dato un nome né ricostruito la dinamica della morte.
 

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