Coronavirus, Atac agli autisti: «Sui bus vietate le mascherine»

Coronavirus, Atac agli autisti: «Sui bus vietate le mascherine»
Coronavirus, Atac agli autisti: «Sui bus vietate le mascherine»
di Lorenzo De Cicco
Domenica 2 Febbraio 2020, 10:02
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Alcuni sindacalisti ieri le hanno distribuite ai capolinea dei bus. Ma dall'Atac è arrivato subito lo stop: niente mascherine per gli autisti. La municipalizzata, in realtà, ha già ordinato le scorte, per far fronte al peggio. «Ma per adesso non servono, inutile alimentare le psicosi», trapela dal quartier generale dell'azienda in via Prenestina. La società comunale, già da giorni, ha contattato le Asl per chiedere come comportarsi in questo periodo tribolato, con i primi due casi di coronavirus accertati a Roma. Dagli esperti sanitari però sono arrivate rassicurazioni: le mascherine, in questa fase, non sono raccomandate. Inutile quindi, secondo l'azienda dei trasporti, presentarsi in cabina di guida bardati col fazzoletto di carta sul naso e la bocca. Anzi, c'è il rischio di aumentare la tensione dei passeggeri. Loro sì, sempre più spesso, a bordo con una protezione sulla faccia: chi col bavero della giacca tirato su, chi con la mascherina usa & getta comprata in farmacia o al supermarket (dove non sono finite...), chi con un panno di stoffa annodato sotto gli occhi, rimedio fai-da-te.

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Anche tra i vigili c'è preoccupazione. Tanto che ieri mattina il Comando generale ha spedito una nota dei medici della Municipale, per spiegare ai pizzardoni come comportarsi con il «nuovo coronavirus», si legge nell'oggetto della lettera, inviata a tutti i gruppi territoriali. Agli agenti si «raccomanda» di «evitare i contatti con persone affette da sindrome influenzale», che può essere manifestata con «tosse o starnuti», e di «mantenere l'igiene delle mani tramite lavaggio frequente» anche con «soluzioni alcoliche per un tempo di 60 secondi». I medici del Corpo raccomandano poi la «disinfezione dell'ambiente» di lavoro e «degli oggetti» attraverso «prodotti a base di cloro attivo». Altre raccomandazioni sembrano, come dire, pratiche che dovrebbero essere abituali (e scontate): «Lavarsi le mani dopo avere usato il bagno», «mantenere una buona igiene personale».

Non solo vigili e autisti. L'agitazione per il coronavirus riguarda in generale chi lavora a contatto col pubblico. Dall'Anagrafe, alle biglietterie dei musei comunali, ai punti informativi turistici gestiti da Zetema, una partecipata del Campidoglio. L'Associazione Nazionale Archeologi ha chiesto le mascherine per le guide. «Per superare questa fase delicata - dice Giancarlo Cosentino, leader della Cisl Funzione pubblica di Roma - speriamo che i datori di lavoro si adoperino sia per informare e tranquillizzare i dipendenti, tra cui naturalmente può esserci preoccupazione, sia per mettere in atto corrette prassi. L'allarmismo non serve, la prudenza sì».
 

 

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