Covid, morti nella casa di riposo a Fiano Romano, il dolore delle famiglie: «Nonna, senza i no-vax ti avrei riabbracciata»

Covid, morti nella casa di riposo a Fiano Romano, il dolore delle famiglie: «Nonna, senza i no-vax ti avrei riabbracciata»
di Lorenzo De Cicco
Venerdì 9 Aprile 2021, 07:19 - Ultimo agg. 10 Aprile, 10:24
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«Nessuno mi toglie dalla testa che alla fine della pandemia ci sarebbe arrivata e l'avremmo riabbracciata», è convinta Federica Paoluzzi, la nipote di una delle 5 vittime del focolaio di Fiano Romano, la casa di riposo diventata cluster per gli infermieri no-vax. Floriana Lolli, 94 anni, sua nonna, si è spenta il 4 aprile all'ospedale San Pietro Fatebenefratelli, sulla Cassia, dov'era stata ricoverata d'urgenza il 27 marzo in condizioni disperate. «Quando è arrivata qui in codice rosso, aveva già la polmonite e un'insufficienza respiratoria molto grave, con bassissimi valori di ossigeno nel sangue», ha spiegato il primario del reparto Covid. «Nonna, la 94enne contagiata dall'infermeria no vax della Rsa di Fiano Romano non ce l'ha fatta - ha scritto ieri su Twitter la nipote - Ovvio, aveva 94 anni. Dieci giorni di sedazione, un cuor di leone che non voleva mollare. Nessuno mi toglie dalla testa che alla fine della pandemia ci sarebbe arrivata e l'avremmo riabbracciata». È proprio quell'abbraccio mancato, anzi «negato», che ora increspa i cuori dei familiari di tristezza: «Un giorno te lo daremo quell'abbraccio, oggi ti abbiamo solo salutato», scrive ancora Federica, per la sua «Copri-guai» che non c'è più. «L'adolescenza non è facile, ma a volte basta un complice ed è tutto più semplice. Ciao nonnì, tranquilla che le marachelle nostre le tengo strette nel mio cuore».

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L'INCHIESTA
La morte di Floriana Lolli e degli altri 4 anziani deceduti dopo essere stati infettati dagli operatori no-vax è al centro di un'inchiesta della Procura di Rieti. L'ipotesi di reato è omicidio colposo. Altri 22 ospiti della struttura di via Venezia sono stati contagiati e sono tutt'ora positivi. «I nostri operatori socio-sanitari adesso vogliono fare il vaccino - ha raccontato il titolare dell'ospizio, Roberto Agresti - Due mesi fa avevo provato a convincerli in ogni modo, per proteggere i nostri nonni, ma non ci sono riuscito».

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