Non solo il dilemma veglione con o senza tampone per individuare il Covid. Per non correre a casa prima di Cenerentola dopo aver assaggiato solo il primo molte famiglie stanno - seppur piene di dubbi - pensano di restare a dormire fuori casa. Non solo quelle che hanno i propri cari in altre regioni o comuni, ma anche chi abita a Roma ma alle 22 non potrà più circolare. Lo stesso, si riproporrà, per la notte di Capodanno, «aspettiamo le 7 insieme nella stessa casa», si dicono amici di ogni età, per assicurarsi un po’ di compagnia. Ma quanto è pericoloso? Il fenomeno è confermato da Pierluigi Bartoletti segretario della Fimmg di Roma e provincia e coordinatore delle Uscar, che però è molto chiaro. «C’è chi mi chiede consiglio: “parto il 20 o il 21 e resto dai miei, faccio il tampone? ”.
Io sono dell’idea che non conviene esporre a rischi le persone anziane, ok fai il tampone rapido ma ti dà la fotografia del momento, che ne so che lavoro fai, quanto sei attento, con chi stai a contatto?». Troppe incognite. «Per quanto mi riguarda quest’anno non ci si deve proprio andare dai proprio cari anziani, le condizioni di pericolo sono insite nella festa: il nonno si scansa se il nipotino lo abbraccia o vuol restare con lui? Molti chiedono consiglio, ma io l’assoluzione non la dò, anzi avverto che stanno mettendo a rischio i genitori. Se poi decidono di rimanere a dormire il rischio cresce in modo esponenziale».
Come? «Allora, con un Natale via zoom il rischio è pari a zero, se vai a trovare i tuoi cari un paio d’ore li aiuti un poco e te ne vai il rischio sale al 50%, se ci mangi siamo all’80%, se ci mangi e ci dormi senza neanche aver fatto il tampone tocchiamo il 100%».
«NON RIPETIAMO AGOSTO»
«Ho sentito che qualcuno si sta organizzando così. Non scherziamo: abbiamo visto come ad agosto ci sono stati cluster nascosti emersi a settembre con una nuova fase dell’epidemia, se ci rimettiamo a fare assembramenti in casa, per lo più dormendo non ne usciamo. Anche se fossero familiari che comunque vivono lontano: non va fatto, altrimenti ricominciamo da capo. Per carità, libera scelta ma se c’è un dpcm va osservato e trovare l’escamotage non mi sembra produttivo, dobbiamo evitare contatti. Ce la rischiamo un’altra volta per stare una sera a far baldoria? Vale più una sera o 2 mesi di lockdown? Se la mamma anziana sta sola i figli devono proteggerla ed esser sicuri di non danneggiarla. Anche con il tampone bisogna calcolare una finestra di almeno 3 giorni prima sul molecolare, 5 sull’antigenico. Mia mamma ha 88 anni e sta a casa. Ci sono altri mezzi per salutare una persona, evitiamo viaggi e spostamenti. Anche perché non ci credo che stanno tutti distanziati a tavola con la mascherina. Peggio ancora se si dorme tutti nella stessa casa, aumenta il tempo dell’aggregazione, cresce la probabilità di rischio».