Sbandati, rifiuti e abbandono: c'era una volta piazzale Clodio

Sbandati, rifiuti e abbandono: c'era una volta piazzale Clodio
Sbandati, rifiuti e abbandono: c'era una volta piazzale Clodio
di Laura Bogliolo
Domenica 20 Settembre 2020, 09:45
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I camper dei rom che scaricano liquami, la lavatrice abbandonata che giace da agosto all'angolo con via Teulada la sede storica di mamma Rai, il parcheggiatore abusivo che tutti conoscono (ed evitano, o almeno ci provano), i nomadi che rovistano tra i cassonetti. Le piazze, un tempo icona greca del rinascimento della democrazia, a Roma spazi che creavano la socialità, oggi rappresentano bene lo stato di incuria della Capitale diventando crocevia di disperati che ciondolano tra cumuli di foglie marce che intasano le caditoie, sacchi di immondizia mai raccolti, cartacce accatastati vicino ai marciapiedi «perché le spazzatrici dell'Ama sfrecciano veloci sulla piazza, ma nessuno raccoglie e l'immondizia si accumula». Siamo a piazzale Clodio, il cuore di un quartiere definito un tempo «la piccola Svizzera», diventato oggi sempre più simile a una banlieue parigina considerando la sporcizia e l'abbandono.

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VERDE E IMMONDIZIA
C'è una storia in particolare che racconta quanto i romani debbano subire, ormai esausti e quasi del tutto arresi. «Abbiamo inviato decine di segnalazioni al dipartimento Ambiente del Comune per chiedere di potare gli alberi, i rami arrivano fin dentro le finestre - spiega Roberto Simeone, residente e membro del comitato di quartiere Trionfalmente 17 - e sa cosa hanno fatto? Hanno potato soltanto un lato degli alberi sulla Panoramica perché urtavano contro i bus dell'Atac». Querce non potate, strade non spazzate e il risultato è devastante. «Foglie ammassate, resina, si scivola e la melma ostruisce immancabilmente le caditoie e quando piove si allaga tutto» aggiunge Marina, residente.

LE DENUNCE
«Non esiste più lo spazzino - denuncia Simeone, le macchine spazzatrici passano velocemente ma non portano via nulla, sono inutili, noi paghiamo per un servizio che ci lascia la piazza sporchissima».
C'è poi il problema dei senzatetto e degli sbandati che vivono da sempre lungo la Panoramica, lo stradone che collega piazzale Clodio con Monte Mario. «Ogni tanto fanno degli sgomberi, ma tornano e questa estate ci sono stati due incendi» racconta Paola. Davanti all'edicola c'è una panchina. «Ma oramai è la casa di un senzatetto e quando passo vede aumentare sempre di più le sue cose, buste coperte....» aggiunge Roberto che denuncia come piazzale Clodio «da quartiere residenziale sia diventato un quartiere direzionale, ossia pieno di uffici, con il traffico impazzito, le soste selvagge». Siamo davanti alla cittadella giudiziaria, dopotutto, frequentata ogni giorno da migliaia di persone.

Anche qui, come in tutta Roma, i marciapiedi sono distrutti, infestati da erbacce e da quelle foglie che con la pioggia si trasformano in una pericolosa e scivolosa poltiglia.
C'è poi la questione della sicurezza. «La sera ho paura ad uscire - racconta Sara - il quartiere si svuota, restano in strada solo sbandati e ubriachi». Quelli che poco più tardi si mettono a dormire sulle panchine della vicina piazza Mazzini, anch'essa mangiata ormai dal degrado.
 

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