Domenico Tiberi, il poliziotto è morto dopo un malore sull'aereo partito da Fiumicino: aveva 47 anni

L'aereo era partito da Fiumicino per Cagliari: l'uomo lascia moglie e due figli

Domenico Tiberi, il poliziotto è morto dopo un malore sull'aereo partito da Fiumicino: aveva 47 anni
Domenico Tiberi, il poliziotto è morto dopo un malore sull'aereo partito da Fiumicino: aveva 47 anni
Martedì 16 Novembre 2021, 14:13 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 06:46
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Domenico Tiberi, poliziotto di 47 anni, è morto: l'uomo è deceduto mentre si trovava a bordo di un aereo in partenza per Cagliari da Fiumicino. È accaduto domenica 14 novembre. Il volo era in fase di decollo, quando ha fatto rientro al parcheggio ed è stato richiesto l'intervento del personale medico in seguito al malore. Tiberi sarebbe stato colpito da arresto cardiaco. A bordo c'erano anche due medici, che sono intervenuti subito cercando per circa 40 minuti di rianimarlo, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. La salma del poliziotto, che lascia la moglie e due figli, è stata affidata all'Autorità Giudiziaria.

Tiberi era in servizio presso il XIII Reparto Mobile di Cagliari. Cordoglio da parte del sindacato dei Poliziotti: «Poliziotto stimatissimo, valente e sportivo lascia due figli adolescenti. Ciao Domenico, non ti dimenticheremo».

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Messaggio anche da parte di Andrea Cecchini di Italia Celere, organizzazione Sindacale della Polizia di Stato nata dagli operatori dei Reparti Mobili d'Italia: «È una tragedia di dimensioni immani per la famiglia e per i colleghi, la sua seconda famiglia. Un uomo, un poliziotto, uno che ha scelto di servire il Paese come tanti di noi, non migliore di altri perché poliziotto ma migliore di tanti perché era una brava persona, un buono! Con queste parole voglio esprimere il cordoglio della nostra OS alla famiglia di Domenico Tiberi ed a tutto il XIII Reparto Mobile Cagliari per la grave ed improvvisa perdita, causata da un malore durante un volo di rientro a Cagliari da Roma. Il suo ultimo viaggio lo farà avvolto dalla sua divisa e dalla bandiera tricolore su cui aveva giurato con orgoglio».

 

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