Roma, rubate le ceneri di Elena Aubry, la mamma: «Non so più dove mettere un fiore»

Roma, rubate le ceneri di Elena, la mamma: non so più dove mettere un fiore
Roma, rubate le ceneri di Elena, la mamma: non so più dove mettere un fiore
di Rosalba Emiliozzi
Martedì 5 Maggio 2020, 21:01 - Ultimo agg. 6 Maggio, 14:42
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Rubate le ceneri di Elena Aubry, la motociclista di Roma morta a 26 anni il 6 maggio di due anni fa sull'Ostiense in un incidente stradale causato dall'asfalto sconnesso. A denunciarlo la mamma Graziella Viviano. Con lo sguardo atterrito annuncia, con una diretta Facebook, il furto delle ceneri della figlia. Accanto ha la sorella. «Siamo venute a trovare Elena, domani sono due anni che non c'è più, e non abbiamo trovato le sue ceneri. E' stato rubato anche un quaderno con i pensieri per Elena, cui tenevo molto».



«Hanno aperto il sepolcro di Elena e sono sparite le sue ceneri, qualcuno le ha rubate, è una cosa allucinante».  Dopo la denuncia ai carabinieri, mamma Graziella ha fatto un appello: «Vi chiedo un aiuto, ci serve sapere se c'è qualcuno che dopo il 7 dicembre è stato da Elena qui al Verano e ha visto se era tutto a posto, questo per capire quando è avvenuto questo atto disgraziato» dice. Poi si rivolge al ladro: «Non avrà mai Elena con le sue ceneri. Elena vola alta nel cielo. Aiutatemi a trovare chi ha fatto una cosa così schifosa».

«Qualcuno si è portato via le ceneri di Elena - ripete - domani non saprò più dove mettere un fiore a mia figlia. Perdere un figlio è bruttissimo ma subire una cosa del genere non si può descrivere, non pensavo mai di dover affrontare anche questo» dice la mamma con le lacrime agli occhi. In cuor suo vuole sperare che questa persona possa capire la gravità del suo gesto e far ritrovare le ceneri della figlia



Oggi, 6 maggio, nel secondo anniversario della morte di Elena, Graziella con l'altra figlia Sofia hanno deciso di lasciar volare in cielo delle lanterne luminose. Lo faranno dal loro terrazzo alle 19,30 senza che si creino assembramenti o riunioni di amici, «perché siamo ancora in piena emergenza coronavirus e dobbiamo fare attenzione» dice Graziella.


 

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