Si torna a viaggiare in questa estate che preannuncia numeri vicini, se non superiori, ai livelli pre-pandemia. Nonostante l’incertezza economica, il Covid, il conflitto in Ucraina e l’emergenza siccità, due italiani su tre sono pronti a partire per le vacanze. A luglio 2020 – il periodo post lockdown dominato dalla paura del contagio – solo metà dei cittadini aveva preso questa decisione. È quanto emerge da un sondaggio Quorum-Youtrend per Wonderful Italy, sull’identikit del turista medio nostrano, in una stagione estiva che promette temperature bollenti e prezzi tutt’altro che abbordabili.
L’inflazione, infatti, non risparmia le vacanze degli italiani.
LE PREOCCUPAZIONI
L’inflazione, trainata dai rincari energetici, preoccupa il 74% degli intervistati. Una percentuale che scende al 55% se si cita il Covid-19 e si abbassa ulteriormente intorno al 47% se si parla di riscaldamento globale e del conflitto in Ucraina. Non tutti si preoccupano allo stesso modo: i giovani si dicono più colpiti dall’aumento dei prezzi e dal cambiamento climatico, mentre gli anziani guardano con maggiore timore alla guerra e al rischio di contagiarsi.
A trainare il turismo, soprattutto i cittadini provenienti dal Lazio. Gli abitanti della regione alzano la media del Paese dichiarando - per il 71% contro il 65% su base nazionale - l’intenzione di partire per le vacanze. Eppure i laziali sono i più allarmati dalle conseguenze dell’inflazione rispetto al resto del Paese. Nel loro caso il rialzo dei prezzi pesa sulla scelta delle ferie per l’87%, a fronte di un dato nazionale pari all’82%.
Tra le mete, anche nel 2022 il mare si conferma la preferita degli italiani. Dopo due anni di turismo congelato dalla pandemia, la folla nelle spiagge non spaventa più come in passato, e a farne le spese sono soprattutto la montagna e le città d’arte che le scorse estati avevano registrato discreti aumenti nei flussi turistici. La Sicilia rimane la destinazione favorita (solo i laziali, per pochi punti percentuali, privilegiano la Puglia: al terzo posto la Sardegna).
I VIAGGI ALL’ESTERO
Se poi negli ultimi due anni il virus aveva incentivato il turismo di prossimità, ora gli italiani tornano a viaggiare anche all’estero, così come i cittadini stranieri hanno ricominciato a visitare il nostro Paese. Nel 2021 quelli usciti dai confini nazionali erano stati solo il 7%, mentre quest’anno la quota sale al 12,4%, soprattutto tra gli under 35.
Chi rimarrà in Italia farà comunque parecchia strada. Due italiani su cinque, infatti, percorreranno più di 500 chilometri per raggiungere la meta, oltrepassando i confini regionali. Quanto alle sistemazioni, al vertice delle preferenze restano gli alberghi, nonostante un balzo in avanti dei prezzi di circa il 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Subito dopo si posizionano le case vacanze. Un italiano su 4 le preferisce, soprattutto tra i più giovani.
«L’estate di due anni fa era stata di attesa e di forte timore, frenando la corsa alle prenotazioni. Un atteggiamento che si è ripercorso anche nel 2021. Quest’anno si sono affacciate nuove emergenze sociali, ma l’impatto non ha influito più di tanto sulla voglia di vacanze», dice Michele Ridolfo, fondatore e amministratore delegato di Wonderful Italy, l’azienda che ha commissionato il sondaggio. «Quest’anno - aggiunge - assistiamo a un riequilibrio delle tendenze: le destinazioni variano maggiormente rispetto al passato, si differenziano le tipologie di sistemazione e si torna a viaggiare in gruppo. Il tutto nonostante un quadro economico e sociale molto complesso e articolato».