Fiorella Mannoia, pedinamenti e squilli sul cellulare: la stalker 30enne a processo

Fiorella Mannoia, pedinamenti e squilli: la stalker 30enne a processo
Fiorella Mannoia, pedinamenti e squilli: la stalker 30enne a processo
di Adelaide Pierucci
Domenica 24 Novembre 2019, 10:18 - Ultimo agg. 12:18
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Il sogno di far parte della cerchia ristretta dei fan della cantante si sgretola nel peggiore dei modi. I pedinamenti, gli appostamenti sotto casa, le citofonate, gli squilli notturni, le lettere, gli sms e le richieste continue di soldi e biglietti per i concerti, l'hanno resa una temibile stalker seriale. Sarà processata per atti persecutori la trentenne romana arrestata ad agosto per aver stalkizzato Fiorella Mannoia fino a tentare di sfondarle la porta di casa per essere ricevuta.
La giovane, che ha sviluppato, secondo il pm Eleonora Fini, «una pericolosa ossessione per l'artista», però, dovrà affrontare il processo per rispondere delle persecuzioni riservate in precedenza alla Mannoia e per cui fino a qualche mese prima del fermo era sottoposta al divieto di avvicinamento. «Una donna fragile», la dipinge il suo difensore, l'avvocato Anna Pinto, «Ha chiesto scusa alla cantante. Le ha scritto anche una lettera. Contiamo su un segnale dell'artista». La trentenne, un diploma magistrale nel cassetto, relegata ai domiciliari nel servizio psichiatrico di un ospedale, in un interrogatorio si è giustificata di «voler essere solo un'amica della Mannoia», «non una sua nemica».

I PRECEDENTI
La cantante, però, ormai teme le sue invadenze. E l'ha più volte denunciata. Per continuare a infastidire l'artista la giovane in passato aveva attivato pure un falso profilo facebook. Il giorno dell'arresto dopo aver suonato al citofono di casa Mannoia, a Torpignattara, e provato a sfondare la porta con una panca, aveva tentato di dar fuoco allo zerbino di casa usando però della Coca Cola, come è stato accertato poi, al posto di benzina. Una follower ossessionata. L'artista, che ha sempre vissuto con la massima riservatezza i comportamenti persecutori della fan, ormai terrorizzata, quella notte ha deciso di avvertire la polizia.
Nessun dubbio su chi avesse provato ad attentare alla sua incolumità. La stalker era ben nota alla cantante, costretta da anni a fare i conti con le sue invadenze. «Non voglio perdere un concerto. Dammi soldi o biglietti gratis». «Rispondimi». Gli insulti si mescolavano da mesi con frasi di ammirazione: «Sei unica». Per la trentenne già l'anno scorso era scattato un divieto di avvicinamento e di comunicazione con la sua artista del cuore. Una misura stabilità per sei mesi, e ormai scaduta. Senza tener conto del precedente giudiziario, così, la follower col pallino della cantante aveva ripreso i comportamenti persecutori allargandoli anche alla nipote e alla sorella della cantante, ma anche ai vicini di casa, svegliati nel cuore della notte. Il giudice che ha firmato l'arresto della fan ossessionata, pur non escludendo eventuali accertamenti sulla capacità di intendere e di volere, aveva sottolineato la necessità di una misura cautelare immediata «considerato il pericolo concreto». Sarà processata, su richiesta del pm Pantaleo Polifemo, per le invadenze precedenti. A breve, quindi, il rischio di un procedimento bis.
 
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