Gaia e Camilla, Genovese torna in libertà. Le mamme delle vittime: «La verità è la stessa, non portiamo rancore»

Gaia e Camilla, Genovese torna in libertà. Le mamme delle vittime: «La verità è la stessa, non portiamo rancore»
Gaia e Camilla, Genovese torna in libertà. Le mamme delle vittime: «La verità è la stessa, non portiamo rancore»
Venerdì 9 Luglio 2021, 07:25 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 22:23
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Ci sono le sentenze che si accettano e poi per le famiglie delle due vittime, Gaia e Camilla, «c'è la coscienza con cui il colpevole farà i conti probabilmente per il resto della propria vita». La Corte d'Appello ha riconosciuto ieri colpevole di omicidio stradale plurimo Pietro Genovese, il ventenne che la notte del 21 dicembre 2019 su Corso Francia investì e uccise due sedicenni: Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann. Dopo una condanna in abbreviato a otto anni il processo si è chiuso con un concordato a cinque anni e quattro mesi e la revoca degli arresti domiciliari a cui Genovese era sottoposto da un anno e sette mesi.

Gaia e Camilla, riconosciuto il colpevole

 

Arriva così l'epilogo di una tragedia che ha colpito e stravolto tre famiglie.

Ma non c'è rancore né sete di vendetta per il verdetto. La madre di Camilla, Cristina Maggi, ha detto: «Abbiamo sempre voluto la verità e quella è rimasta. La colpa è solo del ragazzo, l'entità della pena non ci interessa, riguarda la coscienza dei giudici».

Gaia e Camilla, ultimo atto: Genovese torna in libertà


Dello stesso parere anche la madre di Gaia, Gabriella Saracino, che ha atteso con ansia la sentenza e che non riuscendo a parlare a voce per messaggi scrive: «La penso allo stesso modo e in merito alla revoca dei domiciliari è stata una mossa dei difensori, c'è stata una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha permesso i servizi sociali se residuano anche più di 3 anni e mezzo». Ma questo alla mamma di Gaia non importa, conta che «sia stato riconosciuto colpevole e che Gaia e Camilla sono state solo due vittime innocenti».

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«NO VENDETTA»
La signora Saracino lo scorso dicembre, quando al Fleming si celebrò una messa in ricordo delle due ragazze, raccontò cosa accadde durante la lettura della prima sentenza e di aver provato insieme alla signora Maggi ad avvicinare Genovese in tribunale per una carezza. «È un ragazzo con infiniti problemi non credo starà bene in futuro. Ancora oggi non porto rancore per lui - prosegue la mamma di Gaia - anche se penso che una punizione gli sarebbe servita per diventare un uomo e per capire che ha ammazzato due bambine. Non ho vendetta ma vorrò sapere che vita farà». Gaia e Camilla continuano a vivere nei cuori di tanti: amici, parenti, compagni di scuola che continuano a inondare i social con le foto di giorni felici, momenti spensierati trascorsi e vissuti insieme a due ragazze che avevano tutta la vita davanti. La famiglia di Gaia, considerata la passione che la giovane aveva per i bambini, il sogno puro e genuino di costruirsi un futuro con la propria famiglia, ha deciso di realizzare una Onlus in memoria della figlia per tutti i piccoli che soffrono e soprattutto per i figli delle vittime di femminicidio.

 


E anche su Corso Francia non verrà cancellato mai il ricordo delle due sedicenni che frequentavano il quartiere e che quasi alla vigilia di Natale di due anni fa furono investite. Palloncini, pupazzetti, bigliettini con ricordi e pensieri oltre a fiori sempre freschi adornano quel grande murale realizzato dagli amici di scuola che raffigura Gaia e Camilla di schiena, proprio come due bambine che si tengono la mano e camminano insieme verso il futuro.
 

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