Cottone, l'ex marito della Marini condannato per fatture false ed evasione fiscale

Cottone, l'ex marito della Marini condannato per fatture false ed evasione fiscale
di Marco Carta
Lunedì 14 Gennaio 2019, 08:18 - Ultimo agg. 09:09
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Voleva rilanciare il marchio della storica Lambretta insieme al cantante Gigi D'Alessio. Ma dopo il sogno infranto, per l'imprenditore palermitano Giovanni Cottone a distanza di cinque anni sono arrivati anche i guai giudiziari. Lo scorso venerdì, infatti, l'ex marito della soubrette Valeria Marini è stato condannato ad un anno e mezzo per reati tributari dal giudice monocratico di piazzale Clodio. Secondo l'accusa, Cottone, in qualità di rappresentate legale della società Motolife Italia e di firmatario della dichiarazione dei redditi relativi al 2012, al fine di evadere le imposte si sarebbe «avvalso di fatture d'acquisto relative ad operazioni inesistenti per 1 milione di euro dalle quali detraeva illegittimamente l'iva, pari a 220mila euro, dichiarando un reddito imponibile inferiore a quello effettivo», come si legge nel capo d'imputazione. Già dal 2008 il rampante imprenditore, che nel 2013 sposò la Marini, da cui divorziò l'anno successivo, aveva dato vita ad una massiccia campagna pubblicitaria per rilanciare lo storico marchio che fu della Innocenti. Poi una sentenza del tribunale di Milano del 2013 mise fine ad ogni sogno di gloria.

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In seguito ad una controversia legale sulla proprietà del brand, i giudici impongono il divieto alle aziende di Cottone (che aveva coinvolto anche il cantante Gigi D'Alessio) di utilizzare il marchio Lambretta. E quello che doveva essere un affare si trasforma in un incubo. «Quelle fatture contestate erano legate alla campagna pubblicitaria per rilanciare la Lambretta, di cui Valeria Marini e Gigi D'Alessio erano testimonial», spiega Andrea Palmiero, legale dell'imprenditore. «In appello sarà riconosciuta la sua innocenza». Intanto, per Cottone, venerdì è arrivata la condanna ad un anno e mezzo.
 

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