Pitture rupestri e foreste pietrificate, riaprono i luoghi da fiaba: le Grotte dell'Arco, Pastena e Collepardo

Pitture rupestri e foreste pietrificate, riaprono i luoghi da fiaba: le Grotte dell'Arco, Pastena e Collepardo
di Laura Larcan
Domenica 5 Luglio 2020, 15:38
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Un tour delle meraviglie sotterranee. Un’esperienza imperdibile, dove la natura sa regalare sorprese inaspettate, con un fresco che in questo periodo di caldo afoso fa anche la differenza. Un’esperienza “immersiva” (ma senza effetti digitali) a pochi chilometri da Roma. Dopo i mesi di lockdown per l’emergenza coronavirus, riaprono al pubblico alcune grotte particolari per visite secondo i protocolli di sicurezza.

Da mettere in agenda, allora, subito nel fine settimana (ogni sabato e domenica alle ore 15), una gita fuoriporta alle Grotte dell’Arco, un tesoro a meno di sessanta chilometri da Roma, incastonate nella Valle del Pantano, alle porte del borgo di Bellegra sulla strada per Valmontone. Famose nel mondo della speleologia per conservare gruppi di pitture rupestri risalenti almeno al 4000 a.C. E per aver restituito un grande giacimento di ossa fossili di tredici cuccioli di orso preistorico di 130mila anni fa. «Un unicum nel Lazio», che è stato al centro di un progetto inedito di esplorazione, mappatura e valorizzazione, curato dal centro ricerche speleo archeologiche Sotterranei di Roma, presieduto da Marco Placidi, che si è aggiudicato il bando lanciato dal Comune di Bellegra per gestirne le visite.

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Tesori che squarciano il ventre delle montagne, caverne vaste come saloni di palazzi di una reggia. Talmente suggestive da essere state scelte come set naturale per “Romulus”, l’imponente e coraggiosa serie kolossal di Matteo Rovere, nata sulla scia del successo cinematografico del suo Primo Re, che qui ha ambientato scene epiche di re e guerrieri.

Altra tappa doverosa, dopo la chiusura forzata per il Covid 19, sono le Grotte di Pastena, di Collepardo e il pozzo d’Antullo che riaprono nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza anti-coronavirus. Le Grotte di Pastena (visitabili il sabato, la domenica e i festivi) sono situate a circa 5 chilometri a nord del borgo omonimo, all’interno del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, gestite dalla società regionale LAZIOcrea, rappresentano uno dei siti più grandi d’Italia. Sono definite in linguaggio tecnico “grotte di attraversamento”, completamente percorribili (ad esclusione del ramo attivo adatto solo agli speleologi più esperti).

Sotto al paese di Collepardo, nel maestoso paesaggio delle gole create dal torrente Fiume, tra alte pareti rocciose e scoscesi dirupi, si aprono le grotte alle quali si accede da un suggestivo passaggio triangolare che si apre sullo spettacolo di una vera e propria “foresta pietrificata” di stalattiti e stalagmiti, formatesi nel corso dei millenni dal lento stillicidio dell’acqua (visitabili dal lunedì alla domenica). Il caratteristico nome della grotta deriva proprio dalla singolarità delle forme delle concrezioni rocciose, che richiamano alla mente sagome di animali e persone.

Celebre per la sua straordinaria bellezza, e menzionata anche da Gregorovius, le Grotte di Collepardo conservano anche una notevole importanza scientifica dal momento in cui in essa sono stati scoperti numerosi reperti di fauna pleistocenica e resti di scheletri umani risalenti all’età del bronzo. Vicino si trova il Pozzo d’Antullo (accessibile il venerdì, sabato e domenica) una vera e propria meraviglia della natura, formatasi per via dello sprofondamento della volta in un’ampia caverna, dalle enormi proporzioni: il diametro superiore misura 140 metri, per una profondità di sessanta.
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