Non è possibile prenotare una visita medica, sia un semplice check up sia un controllo specialistico anche per patologie oncologiche. E non si può neppure cambiare il medico di base o guardare il proprio storico sul fascicolo sanitario. Pagare il bollo, poi, è un’utopia. Chiusi i rubinetti per tutti gli incentivi promessi alle famiglie e alle imprese per uscire dalla crisi Covid. Dovranno aspettare i pagamenti le aziende fornitrici di medicinali come di fogli A4. Stop a bandi di gara o autorizzazioni ambientali, tema quest’ultimo particolarmente sentito oggi a Roma con l’emergenza rifiuti e la necessità di nuove discariche. Non è soltanto la campagna vaccinale a scontare l’attacco degli hacker al sistema informatico della Regione Lazio: per un mese - queste le previsioni in via Cristoforo Colombo - i servizi destinati ai cittadini e alle imprese saranno fermi, perché gli sportelli virtuali resteranno chiusi. Non a caso, uno dei massimi dirigenti del Palazzo, spiega: «Dal punto di vista burocratico, questo attacco informatico è il nostro 11 settembre...».
Le ripercussioni
Le ripercussioni più dirette, l’utenza, le registrerà sul fronte del servizio sanitario.
GLI AIUTI
Per capire quanto sia elefantiaca la macchina della Regione basta dire che con il suo bilancio muove tra entrate e spese a qualcosa come 17,645 miliardi di euro all’anno. Di questi circa 600 milioni sono stati destinati agli incentivi alle famiglie e imprese per uscire dalla crisi Covid: bonus per gli affitti, garanzie bancarie per nuovi prestiti, fino agli aiuti agli albergatori (la Pisana per esempio si accolla il costo di una notte in hotel), alle librerie, ai cinema, e ai teatri per riaprire. Una piccola parte di queste risorse sono ancora da mettere a bando, un’altra parte è in via di erogazione e con i server bloccati si dovrà aspettare. Gli hacker avrebbero messo le mani, criptandole, su tutte le informazioni del cosiddetto Protocollo: cioè la Direzione che dirige l’amministrazione partendo da un’attività fondamentale come l’approvazione e la pubblicazione delle delibere. E tanto basta per bloccare tutto il sistema delle gare. Anche sfruttando l’occasione del Recovery la giunta Zingaretti è pronta a mobilitare circa 17 miliardi per gli investimenti, in primis di natura infrastrutturale come strade, autostrade, porti o ferrovie. Con la tesoreria ferma è inutile pagare il bollo auto: anche versando la cifra, non verrà registrato attraverso l’Aci. Eppoi c’è il campo delle autorizzazioni. Per creare una nuova discarica, ottenere il bollino antisismico dal Genio civile, ricevere la classificazione alberghiera o aprire una residenza per gli anziani, è al livello regionale che si deve bussare. Ma avere una risposta per un po’ sarà impossibile.
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