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Ladispoli, ragazzino di 15 anni pestato dal branco in un parco di notte: naso e polso fratturati

Gli inquirenti hanno già ascoltato la vittima: è caccia ai responsabili, quasi tutti maggiorenni che hanno agito armati di tirapugni

di Gianni Palmieri
Articolo riservato agli abbonati
Lunedì 22 Agosto 2022, 23:49
3 Minuti di Lettura

Spedizione punitiva a Ladispoli contro un quindicenne che la sera prima aveva rimproverato un coetaneo nell’area jumping di via Ancona a Ladispoli. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, si sarebbe trattato di un agguato pianificato a tavolino da parte di una decina di ragazzi, quasi tutti maggiorenni, armati di tirapugni. Il giovane ha avuto 30 giorni di prognosi per la frattura di un polso, il naso rotto ed un colpo ricevuto alla nuca che la tac ha confermato non aver provocato lesioni interne. 

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I FATTI


Prologo della vicenda era stato il giorno prima quando il quindicenne, che chiameremo Giulio, aveva notato un ragazzino che stava infastidendo alcune persone nello spazio giochi nel centro di Ladispoli, un’area frequentata da giovani provenienti anche da Cerveteri. Una discussione vivace, qualche spintone, l’episodio sembrava essere una normale disputa giovanile. La sera seguente è invece scattato il raid. Una decina di ragazzi, sembrerebbe tutti provenienti da Cerveteri, hanno atteso che la vittima fosse sola e lontana dai jumping, sono balzati fuori dai cespugli e lo hanno selvaggiamente aggredito sotto gli occhi di numerosi passanti. Testate, calci, pugni, un pestaggio vero e proprio, accompagnato da insulti per aver allontanato la sera prima il loro amico dall’area giochi. Anche Un quattordicenne che era intervenuto per difendere Giulio ha riportato alcune contusioni. La banda, all’arrivo di una pattuglia della polizia locale, si è dileguata verso il lungomare, senza accorgersi che l’intera sequenza dell’aggressione era stata filmata dalle telecamere di sicurezza della strada. Il ragazzo è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Bambino Gesù di Palidoro, gli accertamenti hanno fortunatamente escluso conseguenze peggiori per i colpi ricevuti alla testa. Comprensibile il suo stato di choc per un’aggressione che sarebbe potuta finire in tragedia se l’intervento dei passanti non avesse messo in fuga la banda di teppisti. Sulla vicenda gli agenti del Commissariato di Ladispoli hanno aperto un’inchiesta, la vittima è stata ascoltata per oltre cinque ore, confermando di conoscere quasi tutti gli autori della spedizione punitiva che sarebbero frequentatori dell’are jumping. Preziose per le indagini sarebbero sia le riprese a circuito chiuso che le testimonianze di vari amici di Giulio che hanno assistito al pestaggio. I reati ipotizzati sono aggressione, lesioni personali con l’aggravante di aver picchiato almeno in dieci un minorenne. Il quindicenne, peraltro nipote di un consigliere comunale di Ladispoli, ancora non si spiega la cieca rabbia della banda. Con il braccio ingessato e sul volto i segni dell’aggressione, ha raccontato la sua drammatica esperienza. «Sono stati momenti terribili – racconta Giulio – sono sbucati all’improvviso nei giardini con l’intenzione di pestarmi a sangue. Non avrei mai pensato che la banale lite della sera precedente potesse innescare una reazione così violenta. Ho provato a difendermi ma sembravano indemoniati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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