Roma, ladri di defibrillatori sulla linea A della metro: i raid per rivenderli online

Roma, ladri di defibrillatori sulla linea A della metro: i raid per rivenderli online
Roma, ladri di defibrillatori sulla linea A della metro: i raid per rivenderli online
di Elena Panarella
Martedì 20 Ottobre 2020, 07:24 - Ultimo agg. 07:33
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Anche i defibrillatori fanno gola ai ladri. Così come a una coppia diabolica (un uomo e una donna) che ha fatto razzia nelle stazioni della metropolitana lungo la tratta Arco di Travertino-Giulio Agricola. I due malviventi sono stati fermati mentre un acquirente è stato denunciato per ricettazione. Non solo mettevano a segno i colpi con tutta tranquillità (spesso in compagnia del loro cane), poi non contenti li vendevano sui siti on-line. E così G.T. e M.C., 30 e 27 anni, entrambi di origine campana, sono stati sottoposti a fermo per furto aggravato in concorso. L'autorità giudiziaria ha convalidato la misura precautelare disponendo, a carico dei due, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di dimora nel Comune di Roma. Una terza persona, uno dei compratori, è stato individuato e denunciato per ricettazione mentre proseguono le indagini, su tutto il territorio nazionale, per rintracciare gli altri acquirenti e recuperare gli altri dispositivi rubati.

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LA DENUNCIA
Le indagini della polizia sono iniziate, nei primi giorni di ottobre, in seguito alla denuncia sporta da alcuni dipendenti Atac negli uffici del commissariato Appio, diretto da Pamela De Giorgi. Il personale dell'azienda, che svolge servizio su quella tratta della linea A, ha raccontato che, dalla fine di agosto, erano spariti ben otto defibrillatori, del valore di circa duemila euro ciascuno, presenti nell'atrio di stazione interno ai tornelli e custoditi in una teca chiusa con un sigillo «ma facilmente apribile per agevolare eventuali soccorsi». «Continuavano a sparire, uno dopo l'altro - raccontano - difficile coglierli sul fatto. Ma alla fine li abbiamo individuati. Oltre al danno economico, nell'annuncio di vendita ogni defibrillatore era stato quotato 300 euro, i due ladri non si sono fatti scrupoli a sottrarre apparecchi che, in caso di necessità, avrebbero potuto salvare la vita dei passeggeri della metropolitana».

E si perché i defibrillatori - proprio per le loro caratteristiche automatiche e per la guida vocale di cui sono dotati che fornisce le istruzioni necessarie al soccorritore - possono essere utilizzati in caso di emergenza oltre che dagli operatori del 118, anche da chiunque riconosca un arresto cardiaco e decide di intervenire, offrendo così una maggiore tempestività nell'esecuzione delle prime manovre di soccorso.

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LE TELECAMERE
Dopo la denuncia gli investigatori non hanno perso tempo, grazie alla collaborazione del personale di sicurezza della Security Atac Spa che si occupa della vigilanza delle stazioni metro, hanno acquisito e visionato le riprese delle telecamere di videosorveglianza constatando che i furti erano avvenuti ad opera di un uomo e di una donna. I due, dopo aver rimosso il sigillo in plastica delle teche, avevano di volta in volta rubato i defibrillatori nascondendoli sempre all'interno di uno zaino. Individuati e pedinati, i poliziotti sono riusciti ad arrivare al loro domicilio di fortuna, una ex falegnameria in disuso: qui sono stati trovati un defibrillatore rubato il 12 ottobre nella stazione Porta Furba, gli abiti indossati durante i furti, lo zaino nel quale era stata nascosta la merce sottratta, un telefonino e una carta prepagata utilizzati per i contatti con gli acquirenti dei defibrillatori venduti tramite un sito on-line. «Un furto incommentabile», scrivono sui social i pendolari. «Non si tratta di una bicicletta, di un portafoglio o di un cellulare che pure è inaccettabile - aggiunge Stefania - ma di apparecchi che possono salvare la vita, e questo non può accadere». E per Antonio: «Se qualcuno è morto per la mancanza del defibrillatore, spero non sia successo, ma comunque è omicidio come conseguenza del reato di furto».

 

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