Lanuvio, strage di anziani nella casa di riposo, giallo sul gas killer: «Caldaia appena riparata»

Lanuvio, strage di anziani nella casa di riposo, giallo sul gas killer: «Caldaia appena riparata»
di Camilla Mozzetti
Lunedì 18 Gennaio 2021, 06:50 - Ultimo agg. 06:51
4 Minuti di Lettura

Ci sono dei morti: cinque donne intossicate apparentemente dal monossido di carbonio e altre sette persone, due operatori socio sanitari e cinque ospiti della casa di riposo Villa dei Diamanti di Lanuvio, ricoverate in gravi condizioni in ospedale. Alcune di loro sottoposte anche a ossigenoterapia in camera iperbarica. C’è una caldaia esterna al perimetro abitato dell’edificio che secondo la proprietà della struttura era stata revisionata soltanto dieci giorni fa e «che a valle delle verifiche - spiega l’avvocato Daniele Bocciolini che assiste la proprietaria della casa di riposo SabrinaMonti - non presentava anomalie». Insomma, quell’impianto di riscaldamento funzionava come avrebbe dovuto. Ma in quella villetta sulle colline dei Castelli Romani i vigili del fuoco hanno pure rinvenuto una quantità abnorme di monossido di carbonio pari a 600 parti permilione e nessun altro dispositivo a combustione, stufa o fungo o bombola a gas che fosse, utile a giustificarne una tale presenza. Come si è creato allora quel gas? Alla domanda i vigilidel fuoco nonhanno saputo dare una risposta, si attende ora che la Procura di Velletri disponga perizie tecniche e prove sull’impianto e sulla caldaia che sabato, con gli anziani deceduti da portar via e con gli intossicati da ricoverare, non sono state eseguite. Per i carabinieri della compagnia di Velletri non possono essere escluse altre ipotesi.

Strage Lanuvio, il figlio di un'anziana: «Termosifoni accesi solo qualche ora, aveva freddo»

Lanuvio, strage di anziani: «Erano in partenza per un centro Covid»

LE INDAGINI

A partire dalla presenza, poi occultata, di dispositivi di riscaldamento alternativi all’impianto centrale.

Nei prossimi giorni saranno ascoltati anche i titolari della ditta a cui dieci giorni fa è stata affidata la manutenzione della caldaia. L’esito delle verifiche potrebbe essere stato falsato e questo giustificherebbe forse un’anomalia dell’impianto sottaciuta anche inconsapevolmente dai tecnici o un guasto non riparato da cui si sarebbe potuta generare una perdita, distribuita su diversi giorni, e tale da portare a saturare l’ariacon un gas inodore e incolore che si è fatto strada nella villetta per la scarsa areazione degli ambienti con finestre e porte quasi sempre chiuse per via del freddo. Un freddo che gli ospiti della struttura hanno più volte lamentato ai propri parenti prima di perdere la vita o finire ricoverati in gravi condizioni. Il figlio di una delle vittime, Teresina Venturini, ricorda le parole della madre: «Midicevachenegliultimi giorni sentiva freddo e che i riscaldamenti venivano accesi solo nel pomeriggio». A provare lo stesso disagio anche un altro ospite, scampato per miracolo alla strage e ricoverato ora inospedale. Fino a prova contraria, gli inquirenti valutano però anche la possibilità che qualcuno abbia introdotto e usato nella struttura altre stufe. Per chiarire questo aspetto potrebbero essere utili le immagini di un sistema di sorveglianza ma la villa parene fosse sprovvista. Oltre alle prove tecniche e alle perizie sull’impianto - dovrà essere valutato anche il sistema di alimentazione della cucina - si attendono poi gli esiti degli esami tossicologici sui ricoverati e i risultati delle autopsie sulle cinque donne che hanno perso la vita giacché ad ora «si è accertata soltanto una sintomatologia esterna da avvelenamento» come spiegano gli inquirenti. Un bel rompicapo, con le famigliedelle vittime edei ricoverati che pretendono legittimamente di sapere cosa sia successo ai loro cari nell’arco di una sola notte. A lavoro, anche i militari del Nas che stanno compiendo delle verifiche sui dispositivi sanitari presenti nella struttura e sul “bagaglio” farmaceutico trovato. I carabinieri in queste ore stanno inoltre ricostruendo l’entourage della villa: quanti dipendenti, quali a prestazione fissa e quanti invece impegnati occasionalmente sono entrati e usciti dalla struttura negli ultimi giorni. Alcuni sono stati ascoltati già ieri altri, costretti alla quarantenaper il focolaiodelCovid-19 divampato nella casa di riposo, lo saranno nei prossimi giorni mentre il pm Giuseppe Travaglini ha predisposto l’apertura di un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Quasi certamente la proprietaria della casa di riposo sarà iscritta sul registro degli indagati. 

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA