Luca Sacchi, c'è un altro indagato per l'omicidio: «Era l'emissario del killer»

Omicidio Sacchi, c'è un altro indagato: «Era l'emissario del killer»
Omicidio Sacchi, c'è un altro indagato: «Era l'emissario del killer»
di Michela Allegri
Martedì 13 Ottobre 2020, 00:07
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A incastrarlo è stata una perizia svolta sul suo cellulare: Valerio Rispoli, subito dopo l’omicidio di Luca Sacchi, aveva cancellato le conversazioni più compromettenti. Messaggi tra lui e Valerio Del Grosso, il pusher di Casal Monastero che la sera del 23 ottobre dello scorso anno, al termine di una trattativa per la compravendita di 15 chili di erba, ha sparato al giovane personal trainer uccidendolo. Rispoli era l’intermediario tra gli spacciatori - oltre a Del Grosso c’erano anche Paolo Pirino e Marcello De Propris, tutti accusati di omicidio - e l’amico di Sacchi, Giovanni Princi, regista di quella trattativa finita nel sangue e già condannato a 4 anni per acquisto di stupefacente finalizzato allo spaccio.

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Il colpo di scena è arrivato nel corso dell’ultima udienza del processo per omicidio: la pm Giulia Guccione ha depositato i risultati della perizia, formalizzando una modifica del capo di imputazione.

Rispoli è indagato e, se dovesse venire rinviato a giudizio, potrebbe finire sul banco degli imputati insieme ai killer di Luca e alla sua fidanzata Anastasia Kylemnyk, pure lei a giudizio per acquisto di stupefacente ai fini di spaccio. Con Rispoli è indagato anche Simone Piromalli, presente nel corso della trattativa, ma la sua posizione dovrebbe andare verso la richiesta di archiviazione. Venerdì sarà un’altra udienza importante: verranno sentiti i genitori di Luca.

LE CHAT
Per la procura, le conversazioni nel cellulare di Rispoli sono eloquenti, E proprio per questo il giovane avrebbe cercato di eliminarle. I contatti con Del Grosso e con Princi sono frequentissimi. Si parla dell’acquisto di 70mila euro di droga che sarebbe dovuto avvenire davanti al pub John Cabot il 23 ottobre, nel quartiere Appio Latino. Nei messaggi Princi si lamenta per la lentezza dei pusher e cerca di abbassare il prezzo. Il giorno prima dell’omicidio scrive a Rispoli: «Ma non li volete i soldi?». L’intermediario riporta il colloquio a Del Grosso che si attrezza e i fornitori: Armando e Marcello De Propris, padre e figlio. Agli atti è stato depositato un video del 22 ottobre che documenta un incontro tra il pusher e i fornitori davanti a un bar di piazza Coleman, a Tor Sapienza.

È presente anche una quarta persona: per l’accusa sarebbe Paolo Pirino, ma i difensori respingono questa ricostruzione. Era stato sempre Rispoli a comunicare a Del Grosso che il gruppetto composto da Sacchi, la Kylemnyk e Princi aveva abbastanza denaro per l’acquisto: i soldi - mai ritrovati - erano nello zaino della ragazza. Il pusher aveva quindi deciso di cambiare i piani: si era fatto prestare una pistola dai De Propris per derubare i ragazzi. Poi, l’omicidio.

LA CASA
Ieri nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche l’agente immobiliare che era stato contattato da Anastasia: la ragazza voleva affittare un appartamento insieme a Luca. «Non aveva specificato la tipologia di appartamento - ha detto il teste - è venuta prima da sola e poi con Luca. Il budget era di 900 euro e aveva fatto una proposta mostrando interesse anche per un altro. Quel giorno venne accompagnata da un’altra ragazza». Si trattava della fidanzata di Princi. Dopo l’omicidio, la giovane si è fatta restituire la caparra versata.
 

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