Roma, a marzo (dopo 80 anni) riapre il Mausoleo di Augusto: così risorge il sepolcro della città imperiale

Roma, a marzo (dopo 80 anni) riapre il Mausoleo di Augusto: così risorge il sepolcro della città imperiale
Roma, a marzo (dopo 80 anni) riapre il Mausoleo di Augusto: così risorge il sepolcro della città imperiale
di Laura Larcan
Sabato 19 Dicembre 2020, 08:14 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 05:00
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Dai fasti imperiali all'oblio, prima saccheggiato poi trasformato nei secoli. Il Mausoleo di Augusto sorge come tomba dinastica voluta dal primo imperatore di Roma, poi è stato travolto dalla storia. Roccaforte nel Medioevo, giardino all'italiana nel Rinascimento, arena per tori nell'epopea settecentesca del Grand Tour, fino all'auditorium musicale all'alba del 900 per l'estro di Toscanini. Le demolizioni degli anni 30 sotto la regia di Mussolini urbanista ne faranno un monumento isolato incastonato come un meteorite titanico di laterizi sul fondo della piazza. Per il Mausoleo di Augusto le sorti si riscrivono dopo oltre ottant'anni di silenzio e 14 anni di dispute progettuali, scavi, ritardi, stalli economici e commissariamenti. La svolta sarà nel 2021. Dal primo marzo il monumento aprirà interamente al pubblico. «Dopo 14 anni riapre al mondo questo monumento unico. È un momento storico - dichiara la sindaca Virginia Raggi - Il cammino per arrivare fino a qui è stato lungo: dalle fasi progettuali ai lavori di restauro vero e proprio fino agli interventi di musealizzazione che sta facendo Fondazione Tim - ha aggiunto la sindaca - È un lavoro di squadra che in questi anni è andato avanti per restituire questo monumento ai romani e al mondo intero. È un grande regalo che vogliamo fare in un momento difficile. È un messaggio di speranza». In tempi di Covid tutto sarà contingentato. Come ha annunciato la sindaca Virginia Raggi, le visite guidate saranno su prenotazione (al via dal 21 dicembre su sito mausoleodiaugusto.it) . 

 


TOUR GRATUITI
Fino al 21 aprile, Natale di Roma, gli ingressi saranno gratuiti. Una gratuità che, come precisa il vicesindaco Luca Bergamo, continuerà per i residenti per tutto il 2021. In funzione dell'apertura del monumento, la prima cittadina annuncia anche il piano di «spostare il capolinea degli autobus e di pedonalizzare la piazza». Strategica è stata la sinergia istituzionale pubblico-privato per dare un'accelerata nel 2017 al complesso restauro che consente ora, in corso d'opera (perché i lavori non sono finiti) una suggestiva visita completa all'interno del monumento. La vera sorpresa. Un tour che consente di esplorare il labirintico sistema di ambienti disposti in sequenza su tre corridoi ad anelli concentrici dalle volte altissime, fino al pilastrone centrale che custodiva probabilmente l'urna di Augusto, e di scalare le possenti pareti dei cilindri colossali che un tempo svettavano fino a 45 metri (quanto il Pincio) sorreggendo la statua di bronzo dorato di Augusto circondata da boschi.

Spazi riemersi dai titanici interri che ne hanno offuscato la memoria nei secoli. Basti solo immaginare che il Mausoleo di Augusto poteva idealmente contenere tutto il Pantheon.

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LE SCOPERTE
«Con il restauro finalmente si rivedono i colori veri, la struttura in opus reticulatum dell'epoca di Augusto, le impronte dei marmi spoliati - racconta Elisabetta Carnabuci archeologa responsabile del Mausoleo di Augusto - Abbiamo raccolto nuovi dati sull'architettura e sull'ingegneria romana del laterizio che saranno al centro di un convegno a marzo. Nessun monumento di Roma ha una storia così stratificata - racconta - Ogni camera ha tracce dirette di una fase particolare di lottizzazione». La finestra di Palazzo Valdambrini (costruito sopra il Mausoleo), le originali attaccaglie in ferro cui venivano legati bufale e tori (quando era un'arena), le pareti delle toilette per uomini quando era una sala concerti (usate chissà anche da Toscanini). La scala elicoidale del 700 conduce alla terrazza panoramica ad anello sulla sommità del monumento. Un'altra Roma.

Oltre alla partnership con il Ministero dei beni culturali e per il turismo, risolutivo è stato il mecenatismo della Fondazione Tim. Dopo la prima fase di restauro conservativo concluso nel 2019 (con i 4,2 milioni del Comune e del Mibact), entra nel vivo ora il nuovo cantiere (con i 6 milioni di Tim) con l'allestimento delle camere interne, così come dell'anello verde esterno fino al restauro della cella funeraria e gli apparati multimediali. La presentazione, ieri, ha raccolto istituzioni e ospiti, come il ceo di Bulgari Jean-Christophe Babin. Come precisa la soprintendente Daniela Porro, i lavori prevedono anche il restauro e l'allestimento dei reperti rinvenuti durante gli scavi, come la pavimentazione originale d'età augustea all'esterno del Mausoleo, il cippo, la fogna imperiale con copertura in travertino e lacerti di mosaici. «Il Mausoleo di Augusto è stato un monumento negletto eppure ha un'importante paragonabile al Colosseo - commenta Salvatore Rossi presidente di Fondazione Tim - Il nostro progetto è nato 5 anni fa, ci sono stati ritardi, qualche incomprensione, ma siamo qui. E siamo contenti che anche la piazza Augusto Imperatore sia al centro di una riqualificazione. Un bel monumento in una piazza degradata non avrebbe senso».

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L'AREA
La rinascita del Mausoleo non può essere certo svincolata dalla risistemazione dell'area. Le ruspe sono al lavoro per ridisegnare il sistema di terrazze belvedere, rampe e giardini lasciati a verde al servizio del Mausoleo secondo il progetto di Francesco Cellini, vincitore, è il caso di ricordarlo, di un concorso internazionale bandito dal Campidoglio nel 2006. «I lavori sulla piazza sono iniziati a marzo 2020 e si articolano in due lotti», spiega la sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli. Il primo, in corso, riguarda il versante meridionale. Qui si stanno smontando vecchie strutture murarie mal conservate, già tagliate dagli sventramenti degli anni 30, che consente a due cordonate gemelle di scendere alla quota del monumento, e di allestire infopoint, biglietteria e bar. Conclusione, fine del 2021. «Il secondo lotto coinvolge la sezione settentrionale che implica la sistemazione a verde del declivio con il posizionamento di elementi archeologici all'aperto», dice Marini Clarelli. Inizio stimato nel 2022, fine nel 2023.
 

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