Negozi a Roma, si cambia: orari scaglionati anche a settembre

Negozi a Roma, rivoluzione orari: «Resteranno scaglionati». Misure del Covid valide per tutta l'estate
Negozi a Roma, rivoluzione orari: «Resteranno scaglionati». Misure del Covid valide per tutta l'estate
di Emiliano Bernardini e Lorenzo De Cicco
Lunedì 14 Giugno 2021, 00:46 - Ultimo agg. 01:16
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Gli orari scaglionati di apertura dei negozi rimarranno in vigore per tutta l’estate. «E stiamo lavorando per confermare il meccanismo anche a settembre, in via ordinaria e non più emergenziale», annuncia Andrea Coia, l’assessora allo Sviluppo economico del Campidoglio. Una misura nata per il Covid, per limitare la calca sui mezzi pubblici all’ora di punta, che il Comune renderà strutturale, anche a pandemia finita. «Le categorie commerciali, con cui siamo a contatto continuamente - riprende Coia - finora non hanno mai mosso critiche all’impianto delle fasce di apertura delle attività, siamo pronti per stabilizzarle». Potrebbe esserci qualche ritocco rispetto agli orari attuali, che permettono agli esercizi alimentari e ai forni di aprire tra le 5 del mattino e le 8.15 e ai negozi e ai centri di telefonia di alzare la serranda solo dopo le 9.15. «Ma il modello della distribuzione delle aperture potrebbe restare, sempre con l’accordo delle associazioni del settore».

Le fasce, che all’inizio erano 3 e che da inizio anno sono diventate 2, sono in vigore dall’estate scorsa, quando all’uscita dal lockdown il Comune ha iniziato a regolare gli orari delle attività commerciali, per evitare di affollare i trasporti pubblici o almeno ridurre la ressa a bordo. L’ultima ordinanza firmata dalla sindaca Virginia Raggi è del 30 aprile e rimarrà in vigore fino al 31 luglio. «Ma l’obiettivo è confermarla per tutta l’estate - conclude l’assessore al Commercio, Coia - con la concreta possibilità di renderla permanente da settembre».

Non tutti gli esercizi commerciali devono rispettare i limiti di apertura. Sono esclusi per esempio bar e ristoranti, così come edicole, tabaccherie, farmacie, ferramenta, qualsiasi attività all’interno delle stazioni ferroviarie e delle aree di servizio. Oltre a meccanici, carrozzieri, parrucchieri ed estetisti. C’è una deroga anche per cartolerie e librerie che vendono testi scolastici. Tutti gli altri settori devono rispettare il sistema delle fasce. 

LE REAZIONI

Una decisione che ha diviso le organizzazioni di categoria. «Secondo noi mantenere gli orari scaglionati non avrebbe molto senso. I contagi sono in calo, è stato anche tolto il coprifuoco», rimarca Valter Giammaria presidente della Confesercenti. «E soprattutto in estate, con il poco afflusso di turisti, le scuole chiuse e i dipendenti pubblici e non solo in smartworking non c’è nemmeno la necessità di alleggerire il peso sul traffico. Anzi secondo noi bisognerebbe fare attività di promozione e incentivare questo settore che sicuramente è stato quello più colpito dalla pandemia: pensate a come è cambiato il modo di fare acquisti. Oggi si compra solo online» rimarca ancora Giammaria che poi concluda: «Tra l’altro che senso ha per i negozi in periferia dover rispettare certi orari?».

Favorevole invece a queste misure il direttore della Confcommercio, Romolo Guasco: «Secondo noi questo provvedimento non rappresenta un problema pensiamo anzi che possa aiutare ad alleggerire il traffico in città. Tra l’altro le fasce orarie sono state pensate anche tenendo conto delle varie necessità e delle specificità delle diverse categorie». Se le aperture scaglionate non sono un problema, Confcommercio ritiene invece che, per il periodo dei saldi (inizio il 3 luglio), lo sia la Ztl e per questo Guesco chiede che «ci possa essere una deroga e che la fascia sia ridotta alle 15 o alle 16» in questo modo «avremmo una doppia utilità: traffico più diluito e una finestra più ampia da sfruttare per i commercianti».
 

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