Palestrina, 18 lavoratori in nero nei ristoranti: due avevano il reddito di cittadinanza

Un finanziere controlla i documenti di un locale
Un finanziere controlla i documenti di un locale
Venerdì 13 Marzo 2020, 16:41
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Tre locali della movida e della ristorazione prenestina sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Colleferro che, al termine di un accurato piano di controlli, ha scoperto a Palestrina ben 18 lavoratori “in nero”, due dei quali percettori di reddito di cittadinanza. Dopo un’indagine su documenti e banche dati, gli uomini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Colleferro, coordinati dal capitano Salvatore Pezzella, sono intervenuti nei tre noti locali di Palestrina trovando le 18 persone impegnate a lavorare, nonostante fossero tutte sprovviste di qualsiasi tutela previdenziale e assicurativa.

Ai titolari degli esercizi pubblici, che sono stati prontamente segnalati all’Ispettorato territoriale del lavoro di Roma per avviare il provvedimento di sospensione dell’attività, sono state elevate le sanzioni amministrative previste dalla legge (con l’applicazione dell’aumento del 20% per l’impiego di lavoratori percettori di Rdc). Più grave appare la posizione dei due lavoratori beneficiari del reddito di cittadinanza per i quali, secondo la normativa vigente, oltre alla comunicazione all’Inps per la revoca del sussidio e il recupero delle somme indebitamente percepite, scatta la denuncia penale per un reato che, come è noto, prevede anche pene detentive fino a sei anni. L’operazione consente alla Compagnia di Colleferro di portare a 33 il numero dei lavoratori in nero individuati dall’inizio del 2020, tra cui 9 irregolari, 5 assegnatari di reddito di cittadinanza ed uno beneficiario dell’indennità di disoccupazione.

Un’attività che va intensificandosi, secondo il dispositivo predisposto dal Comando Provinciale di Roma, con l’obiettivo di contrastare in modo efficace lo sfruttamento dei lavoratori nonché individuare tutti quei soggetti che hanno accesso illecito a prestazioni previdenziali e assistenziali, provocando in questo modo seri danni alla finanza pubblica. C’è curiosità, tra i cittadini di Palestrina, per comprendere quali siano i locali colpiti dalla Guardia di Finanza, una ricerca resa particolarmente complicata dal momento visto che gran parte delle attività di ristorazione e somministrazione del centro storico della città hanno scelto in modo autonomo di sospendere le aperture a seguito delle recenti restrizioni orarie e di accesso varate dal Governo per il Covid19.
Le chiusure dei tre ristoranti saranno probabilmente solo temporanee. I locali tuttavia sono già chiusi per i provvedimenti contro l’emergenza Coronavirus. Lo stop forzato agli esercizi pubblici sarà l’occasione di mettersi in regola per altri esercizi. I controlli delle Fiamme Gialle sono diventati particolarmente capillari in tutta la Provincia e in particolare nella zona di Palestrina e di Colleferro. Nel settore dei controlli sul lavoro nero e sul reddito di cittadinanza sono impegnati anche i carabinieri della zona e gli ispettori della Asl competente per territorio, la Rm5.
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