Aumenti prezzi pane, i fornai romani si difendono: «Li abbiamo alzati, ma meno di quanto costa a noi la farina»

Tra gli alimentari più aumentati c'è il pane
Tra gli alimentari più aumentati c'è il pane
di Francesco Pacifico
Lunedì 14 Marzo 2022, 17:10 - Ultimo agg. 15 Marzo, 23:23
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«Sì, ho dovuto aumentare il prezzo del pane. Ma il rincaro è la metà di quello che subisco io sulla farina. Che è salita del 38 per cento». Maurizio, panettiere in zona San Pietro, dice che ha aspettato fino a quando ha potuto ma poi ha dovuto ritoccare il costo del pane. «Però parliamo di una trentina di centesimi massimo al chilo, le rosette non superano i 4 euro al chilo. E spero presto di abbassarli».

Aumento prezzi, beffa sulla farina: costa meno ma aumentano pane e pasta

Con la guerra in Ucraina e la riduzione delle forniture di grano tenero da questo Paese e dalla Russia, anche Roma sta registrando una fiammata sul fronte degli alimentari.

E a far registrate le maggiori polemiche sono proprie le quotazioni del pane, con alcune specialità, quelle più pregiate, che superano i 10 euro al chilo.

La categoria si difende

Secondo la categoria dei panettieri, i numeri sono diversi rispetto a quanto denunciano i consumatori. «Si sta esagerando - sostiene Luigi Fogacci, leader dell'Aprida Confcommercio - la situazione è molto complicata, credo che gli aumenti non superino sul pane il 10 per cento dai piccoli esercenti. E ancora meno nei supermercati. Anche perché il fornaio cerca di contenere il prezzo finchè può, perché con la crisi attuale la gente non spende con tranquillità. Neppure per un alimento basilare come il pane».

A Roma i laboratori che producono pane sono oltre 600, mentre sono almeno duemila le panetterie. Senza considerare, sul fronte della distribuzione, i supermercati. Su questo versante, Giorgio, addetto al punto-panetteria, fa sapere: «Non tutte le qualità hanno registrato rincari, altre, come il filone a lievitazione naturale oggi è a 4,10 euro al chilo, la scorsa settima era a 3,90. Con l'infiammata sulle materie prime non potevamo fare altrimenti». E i clienti? «Be', alla fine hanno capito che con le cose brutte che stanno succedendo nel mondo, forse ci sono altre emergenze».

Non tutti alzano i prezzi

Però non tutti i panettieri hanno alzato il prezzo. Cinzia, a via Aurelia, dice che «per ora si è deciso di lasciare immutato il listino. Ma non so per quanto tempo ci riusciremo ancora». Stessa scelta anche per Renato: «Non si scherza con il prezzo del pane, anche se la farina è salita del 40 per cento e l'olio del 40. Detto questo, se facciamo schizzare il prezzo, chi se lo compra più il pane? Allora meglio rimetterci qualcosa noi per non perdere clienti».

Secondo Fabio Massimo Pallottini, economista che è oggi è direttore generale del Car (il maggior centro di rifornimento alimentare del Lazio), «ci vorrà del tempo prima di tornare ai prezzi precedenti. Anche perché prima della guerra, le riserve di grano erano calate dopo la crisi canadese. Poi ci sono state tensioni sulle materie prime già dai tempi del Covid».

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