Peste suina nel Lazio, la Regione dispone una "zona rossa" a Roma: controlli stringenti e picnic vietati

L'ordinanza prevede una zona infetta provvisoria, con misure stringenti, e una zona di attenzione

Peste suina nel Lazio, la Regione dispone una "zona infetta": controlli stringenti e picnic vietati
Peste suina nel Lazio, la Regione dispone una "zona infetta": controlli stringenti e picnic vietati
Sabato 7 Maggio 2022, 14:08 - Ultimo agg. 23:42
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La Regione Lazio ha disposto una "zona rossa" per contenere e contrastare la diffusione della peste suina. L'ordinanza prevede una zona infetta provvisoria, con misure stringenti, e una zona di attenzione. Nell'area si provvederà ad una sorveglianza rafforzata dei cinghiali, al campionamento e analisi di eventuali carcasse e al loro smaltimento in sicurezza. La zona sarà indicata da cartelli e sarà vietato dare cibo agli animali, fare pic nic, organizzare eventi. L'ordinanza è stata varata dopo la scoperta di un caso di peste suina nel parco dell'Insugherata.

Peste suina, il ministero della Salute. «Ridurre sensibilmente la popolazione dei cinghiali». Speranza: massima attenzione

 

 

Peste suina, "zona rossa" nel parco dell'Insugherata

Il comune provvederà a recintare i cassonetti dei rifiuti, al fine di inibirne l'accesso ai cinghiali.

Controlli saranno attivati anche presso gli allevamenti di suini e animali che ricadono o sono limitrofi alla zona. Fuori dalla zona infetta provvisoria viene identificata una «zona di attenzione». L'ordinanza inoltre dispone la chiusura dei varchi di accesso alla zona infetta dal versante nord.

 

La peste suina e i rischi per l'uomo

Infine, l'ordinanza della Regione Lazio ribadisce che «la malattia non è trasmissibile agli esseri umani», ma «è necessario comunque regolare le attività umane all'aperto che, prevedendo l'interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, possono comportare un rischio per la diffusione della malattia tra maiali e cinghiali». Viene inoltre ritenuto «necessario il coinvolgimento dei servizi veterinari locali e delle forze di polizia nelle relative attività di vigilanza e controllo».

Coldiretti: bene tempestività ordinanza Regione Lazio

Erano necessari ed urgenti gli interventi di contenimento contro la diffusione della peste suina, che la Regione Lazio ha attuato con grande tempestività. Ora è di fondamentale importanza procedere con eradicazione degli ungulati fuori dalla zona rossa individuata dalle istituzioni». Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, in riferimento alle prime misure di regolamentazione della Peste Suina Africana sul territorio della Regione Lazio.

«Quello della diffusione della Peste Suina Africana attraverso i cinghiali - afferma Granieri - è un rischio che abbiamo più volte evidenziato, così come la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l'articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Invece siamo costretti ad assistere all'immobilismo degli enti preposti come quello del parco di Roma Natura, che nella gestione delle aree protette non è riuscita a contenere la proliferazione incontrollata dei cinghiali». «Siamo costretti ad affrontare una grave emergenza - conclude Granieri - Sicurezza sanitaria e sicurezza pubblica siano la priorità nelle scelte».

A rischio in caso di diffusione del contagio c'è un intero settore di punta dell'agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi, buona parte del quale realizzato proprio sui mercati esteri. «È evidente che bisogna intervenire con la massima urgenza - conclude Granieri - per contenere un'epidemia che rischia di dilagare, portando con sé una serie di problemi, che si ripercuotono inevitabilmente sul futuro delle aziende. Ecco perché è necessario procedere con l'eradicazione fuori dalla zona rossa individuata dall'ordinanza».

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