Pio e Amedeo, la critica della Comunità ebraica: «Le parole sono il preludio della violenza»

Pio e Amedeo, Comunità ebraica: «Le parole sono il preludio della violenza»
Pio e Amedeo, Comunità ebraica: ​«Le parole sono il preludio della violenza»
Domenica 2 Maggio 2021, 11:56 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 03:56
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«Penso semplicemente che abbiano voluto affrontare un tema importante con eccessiva superficialità dicendo che basta ridere in faccia a chi ti insulta». Questo è uno dei passaggi con cui la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, ha commentato su Facebook le polemiche nate dopo l'esibizione di Pio e Amedeo in cui hanno lanciato un'invettiva contro il «politically correct».

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«Non so se il termine ironia sia il più corretto, la mia idea è che si possa ridere su tutto, ma con il limite del buon senso e della coscienza del valore delle parole - scrive la presidente -.

Nella tradizione ebraica il mondo viene costruito con la parola e attraverso le parole possiamo distruggerlo. Non è vero che il problema sia l'intenzione che si mette, il tema sono le parole per il significato che assumono e per ciò che contribuiscono a creare nell'ambiente in cui viviamo. Si può scherzare su tutto? Certo, lo hanno fatto comici veri e di livello, consapevoli dell'importanza della parola e degli effetti che ha prodotto nella storia. Sdoganare l'aggettivo ebreo con il significato di tirchio per esempio, può sembrare rivoluzionario solo agli ignoranti che non conoscono le cose. Non conoscono la ragione storica su come nasca un pregiudizio e di come la somma di questi pregiudizi, espressi attraverso le parole, abbia creato le condizioni affinché per esempio nel novecento, milioni di persone volgessero lo sguardo altrove, mentre altri come noi venivano sistematicamente sterminati». «Le parole», continua Dureghello, «sono il preludio della violenza». «Questa è la difesa della libertà di tutti, non razzismo al contrario o difesa di alcune minoranze - sottolinea -. Anche quella di un bambino del sud che si trasferisce al nord e non deve accettare gli insulti contro i meridionali solo perché così lo hanno deciso Pio e Amedeo». «Chi difende la licenza a insultare - conclude - non difende la libertà d'espressione, ne limita l'esercizio a chi è vittima della violenza». 

 

Solamente al termine dello Shabbat ho avuto modo di visionare il video di Pio e Amedeo in cui si faceva ironia su ebrei,...

Pubblicato da Ruth Dureghello su Sabato 1 maggio 2021

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