Premio Messaggero per i giovani «Creiamo il vuoto intorno ai bulli, così li batteremo»

Premio Messaggero per i giovani «Creiamo il vuoto intorno ai bulli, così li batteremo»
Martedì 9 Febbraio 2021, 23:28 - Ultimo agg. 11 Febbraio, 08:18
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Continua l’iniziativa letteraria dedicata alla memoria di Emanuele Morganti e Willy Monteiro Duarte. Dallo scorso 20 gennaio siamo entrati nella terza fase e le modalità per partecipare, riportate a fianco, e inviare i vostri componimenti, sono le consuete. Oggi pubblichiamo altri tre elaborati della terza fase arrivati in redazione.

Le regole per partecipare

Il testo dovrà essere inviato in formato digitale (file Word o Pdf) all’indirizzo email concorso-letterario@ilmessaggero.it. È necessario allegare anche il modulo di partecipazione scaricabile sul sito www.ilmessaggero.it/concorso-letterario. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il giorno 20 del mese e la proclamazione dei tre vincitori (che riceveranno ognuno un tablet con l’edizione digitale del Messaggero) sarà comunicata sull’edizione cartacea e online del giornale. Anche i premi saranno inviati entro la fine di ogni mese. Gli elaborati saranno pubblicati in tutto o in parte sul giornale e sul sito.

Ho ancora molti dubbi, ma troverò la mia strada

Arianna Villani, 16 anni

Tutti i ragazzi e le ragazze che ricorrono alla violenza o addirittura a compiere gesti estremi, hanno dentro un vuoto incolmabile, paure e forse ferite che sperano di lenire o di cancellare diventando tiranni, bulli e prepotenti. Poi ci sono ragazzi che si limitano a galleggiare nel mare della vita, che si lasciano trasportare dalle correnti delle mode e degli stereotipi, forse per paura di non essere all’altezza o forse per noia.
Siamo circondati da molti “modelli”, non sempre positivi, e spesso non sappiamo quali imitare, a quali ispirarci, forse perché abbiamo paura di essere additati, giudicati dai nostri stessi coetanei come “sfigati”. Si cerca allora di essere sulla cresta dell’onda e cavalcare quella moda o assumere quegli atteggiamenti che ci fanno stare dalla parte di quelli “forti”, di quelli ammirati. A volte valori come l’onestà, la sincerità, l’altruismo sono messi da parte perché è la cosa più semplice da fare per evitare problemi. Willy invece si è esposto, non ha avuto paura, ha agito con il cuore, il cuore di un ragazzo che ha pensato che valeva la pena di affrontare quei bulli per difendere un amico, un ragazzo più fragile. Dobbiamo scuotere le nostre coscienze e trovare il coraggio nella vita di tutti i giorni, nelle piccole cose, di dire di “no”, di parlare, di comunicare, di chiedere aiuto se serve, di isolare la violenza e il bullismo creandogli il vuoto intorno per annullarli.
Io, come penso molti, spesso mi sento insicura e tendo a rimanere in disparte. Pian piano sto decifrando il mondo che ho dentro e credo che i miei valori come la famiglia e l’amicizia mi possano aiutare ad affrontare le tempeste del mondo esterno poiché questi sono i miei porti sicuri. 
Non ho ancora le idee chiare sul mio futuro, non so che cosa troverò oltre quel prato verde, ma sono sicura che ci saranno diverse strade e diversi bivi ad attendermi.

Di dubbi ne ho tanti, ma sono ottimista sul fatto che con il passare del tempo e con le esperienze che vivrò, avrò più fiducia in me stessa e troverò la mia strada. Spero di riuscire a cogliere e godermi al massimo ogni momento della mia vita, di apprezzare le cose belle anche se semplici e di imparare anche dagli errori. Per il momento non punto a scalare le vette del successo, ma sicuramente punto ad avere un futuro, una vita prima di tutto serena, senza perdere di vista i miei valori. 

Saper perdonare ci libera da inutili rancori

Giulia Preumont, 15 anni

Ci sono molte cose importanti per me e di cui non potrei fare a meno, ma ho riflettuto in particolare sull’importanza dell’amicizia e del perdono. Un amico è qualcosa di prezioso e inestimabile. È una persona con cui ridere, piangere, fare progetti folli e cominciare a parlare di cose serie, che ti accetta con tutti i tuoi pregi e difetti. Un amico deve essere sempre lì per te. I Greci dicevano: riconosciamo gli amici nelle disgrazie. Un vero amico ti sta accanto specialmente nei momenti di difficoltà, ti sostiene, ti incoraggia, ti consola e ti aiuta a superarli.
Mi è stato insegnato che nei rapporti di amicizia bisogna ci sia reciprocità: si deve essere gentili e rispettosi ed essere trattati con gentilezza e rispetto, dimostrare e ricevere affetto. È importante dimostrarsi quanto si tiene l’uno all’altro. Alla base di un bel rapporto di amicizia c’è la fiducia: è meraviglioso avere un amico del quale ti fidi ciecamente, che ha dimostrato così tante volte la sua affidabilità da non dubitare per un attimo che possa tradire la tua fiducia, con il quale senti di poter parlare di qualsiasi cosa. 
Mia nonna mi ha parlato dell’importanza del perdono. Nonostante sia a volte difficile, si deve sempre perdonare l’altro. A volte perdonare significa anche dare una seconda possibilità, la possibilità di tentare di rimediare a ciò che è stato detto e fatto. Anche se chi è perdonato non la sfrutta, non vuol dire che perdonare sia stato inutile: infatti non serve tanto agli altri, quanto a te stesso. Serve a liberarti dal rancore, dal dolore e da tutto ciò che è derivato da un’azione che, una volta perdonata, porta via con sé la maggior parte di tutte queste sensazioni dolorose. Ciò che rimane dentro di noi si trasforma in un insegnamento volto ad impedire che questo dolore venga causato nuovamente.

Sono i piccoli consigli a far grande il carattere

Martina Trastulli, 17 anni

Ho sempre pensato che gran parte del nostro carattere lo dobbiamo ai valori e all’educazione che ci danno i nostri genitori, dalla nascita e molte volte anche quando si cresce; i valori che mi hanno trasmesso sono veramente tanti, a volte possono sembrare consigli o indicazioni banali, come ricordarsi di ringraziare, di raccogliere le carte per terra, oppure essere gentile col prossimo ma anche fare attenzione alle persone che ci circondano. Come vedete possono veramente sembrare consigli banali quando se ne parla, ma nella vita poi queste piccole cose aiutano veramente tanto. Non nego che molte volte mi capita di rispondere male ai miei genitori ma succede semplicemente quando già sono nervosa per altre questioni, infatti dopo mi sento subito in colpa e mi faccio un esame di coscienza anche se a loro non lo faccio notare e penso che li devo ringraziare per la ragazza che sono diventata.
Un altro punto di riferimento per la mia crescita sono stati i miei nonni che purtroppo ora non ho più vicino ma gli insegnamenti semplici e sinceri che mi hanno trasmesso non potrò dimenticarli. Secondo me però, crescendo, il carattere si modifica anche in base alle persone che frequenti, al tuo modo di essere e alle esperienze che hai modo di fare. Quando rifletto, penso anche a cosa voglio dalla vita, alle mie priorità e ai miei obiettivi, non sempre sono facili da mantenere. Quando vedo una persona star male non riesco a rimanere ferma e pensare “piano piano risolverà tutto”, mi avvicino e chiedo che cosa posso fare per farla sentire meglio e se si vuole sfogare.
Cerco di fare del mio meglio anche con mio fratello, aiutandolo a crescere e seguendolo nella vita di tutti i giorni. Mi sforzo anche di sorridere sempre, nel periodo che ha preceduto questo Natale mi sentivo crollare, ero triste perché sapevo che quest’anno lo avremmo vissuto in modo particolare e quindi non ho passato dei giorni molto felici, quando però sono arrivati i giorni delle feste mi sono rimboccata le maniche e ho deciso di non far vincere la pandemia e di vivere bene lo stesso i momenti passati in famiglia, facendo ciò che si poteva fare nei limiti, con la famiglia, senza avere il broncio nemmeno un minuto e indovinate? Ho sorriso tutti i giorni.

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