Variante inglese a Roma, chiusa scuola al Prenestino. «Tutto è iniziato con un bimbo con la febbre»

Variante inglese a Roma, chiusa scuola al Prenestino. «Tutto è iniziato con un bimbo con la febbre»
Variante inglese a Roma, chiusa scuola al Prenestino. «Tutto è iniziato con un bimbo con la febbre»
di Lorenzo De Cicco
Giovedì 11 Febbraio 2021, 00:09 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 07:05
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Tre casi di variante inglese al Villaggio Prenestino, periferia Est di Roma. Il ceppo mutato, più contagioso, del Covid-19, si è fatto largo tra i banchi di una scuola. Dopo una batteria di tamponi ad oltre 500 tra bimbi, insegnanti e bidelli, gli esperti dell’Unità di crisi Covid della Regione hanno rintracciato in 3 campioni il ceppo «VOC 202012/01», la Variant of Concern, emersa nel Sud della Gran Bretagna sul finire del 2020 e diventata rapidamente la mutazione più diffusa del Regno Unito. La scuola di via Fosso dell’Osa, incastrata fra la Prenestina e via di Lunghezza, 1.200 iscritti tra l’asilo, l’elementare e le medie, 55 sezioni, è stata chiusa il primo febbraio: tutto è cominciato con un bambino alle prese con un po’ di febbre, raccontano gli insegnanti, poi il primo test rapido positivo. Confermato dal molecolare. Arriva la Asl, partono i controlli in sequenza e si scopre che l’infezione ha già trovato terreno fertile: due, tre, dieci casi. Si arriva a 28, mentre coi cancelli sbarrati, viene ordinata una pulizia d’emergenza e si prosegue con l’indagine epidemiologica a suon di tamponi. Oggi, domani e sabato è in programma un nuovo ciclo di controlli, per capire se il virus, prima che le lezioni in presenza venissero bloccate, abbia avuto il tempo di moltiplicarsi ulteriormente. Sia le autorità sanitarie che quelle scolastiche assicurano: la situazione è sotto controllo. «La scuola è stata chiusa immediatamente e la diffusione del virus è stata circoscritta», garantiscono i dirigenti della Salute regionale.

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Variante, cosa dice la preside

«Nei prossimi tre giorni si sottoporranno di nuovo all’esame 450 persone, tra studenti e insegnanti», spiega la preside della “Chizzolini”, Angela Giuseppina Ubrìaco, che racconta di non essere stata informata dell’individuazione della variante inglese. «Dopo questo ciclo di tamponi, speriamo di riaprire dalla prossima settimana.

Abbiamo chiuso tempestivamente, dopo i primi casi, ed è subito intervenuta la Asl». Prima di questo focolaio, racconta la dirigente, «avevamo avuto un episodio di Covid il 15 settembre, 24 ore dopo la ripresa delle lezioni. Poi speravamo di avere superato la fase critica, invece...».

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La trasmissibilità

Finora nel Lazio sono stati scoperti 13 casi di variante inglese. Ma è la prima volta che la mutazione viene rintracciata all’interno di una scuola. A gennaio alcune ricerche avevano ipotizzato che il ceppo britannico potesse essere più contagioso tra i bambini. Ma due giorni fa l’Istituto superiore di Sanità ha specificato: «In termini di trasmissibilità, la variante ‘inglese’ manifesta un aumento per tutte le fasce di età, compresi i bambini». Insomma è più contagiosa per tutti. Nella circolare sulle varianti spedita dal Ministero della Salute alle Asl romane, è scritto che «nel Regno Unito e in Irlanda del Nord la variante VOC 202012/01 ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità rispetto alle varianti circolanti in precedenza. Studi preliminari suggeriscono una maggiore gravità della malattia, tuttavia per confermare questo dato sono necessarie ulteriori analisi».

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Pochi tamponi

Nello stesso quadrante della Chizzolini, altri 26 positivi sono stati trovati nell’istituto comprensivo Donatello di via Millet, a Grotte Celoni. Due cluster a una manciata di chilometri l’uno dall’altro. Solo una coincidenza? L’indagine epidemiologica è alle prime battute. «Di sicuro la prevenzione in questa fase è fondamentale», ha spiegato Antonio Miglietta, il direttore del Sisp (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) dell’Asl Roma 2. Le autorità sanitarie la settimana scorsa hanno annunciato una lettera per presidi, insegnanti e famiglie di tutta la zona. Con una richiesta: fate i tamponi. «Sfruttate a pieno la possibilità offerta dai drive-in». Per il settore scuola, da inizio gennaio c’è la possibilità di fare l’antigenico rapido di pomeriggio, gratis, con una corsia preferenziale. Ma al momento l’80% degli appuntamenti disponibili è andato deserto.
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