Procura di Roma, accolti i ricorsi al Tar contro la nomina di Prestipino: deciderà il Consiglio di Stato

Un altro ingresso del Tribunale di Roma
Un altro ingresso del Tribunale di Roma
di Valentina Errante
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 12:39 - Ultimo agg. 23:39
3 Minuti di Lettura

L'ultima parola sarà al Consiglio di Stato al quale il Csm a marzo ha nominato Michele Prestipino procuratore di Roma, chiederà intanto una sospensiva. Poi il Consiglio e lo stesso Prestipino procederanno con il ricorso. Perché da ieri, per decisione del Tar, la deliberà che ha designato Prestipino capo dell’ufficio giudiziario, dopo il caso Palamara e il tentativo di pilotare proprio quell’incarico, è stata annullata. I giudici hanno accolto due ricorsi su tre. Quello di Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, e quello Di Francesco Lo Voi, procuratore di Palermo, esclusi dalla corsa. Bocciati invece i motivi di Giuseppe Creazzo, capo dei pm di Firenze. Ma le posizioni di Viola e Lo Voi sono differenti, visto che il nome del Pg non è neppure arrivato al plenum, che ha esaminato solo i profili di Lo Voi, Creazzo e Prestipino, per anni braccio destro del procuratore uscente Giuseppe Pignatone. 

Roma come New York, 15 distretti di polizia: nuovo piano sicurezza


Viola era finito, suo malgrado, nelle intercettazioni dell’Hotel Champagne, quando, nella primavera del 2019, l’ex pm Palamara, tre componenti del Csm, l’ex ministro Luca Lotti e il deputato Cosimo Ferri decidevano di indirizzare sul magistrato le preferenze per l’incarico a Roma.

E il nome di Viola era in effetti stato votato a maggioranza dalla commissione incarichi direttivi. Insomma era fatta. Ma pochi giorni prima del plenum, la diffusione delle intercettazioni, aveva fatto scoppiare lo scandalo. La procedura “pilotata” era stata fermata e il voto in commissione annullato. Quando i curricula dei candidati sono stati esaminati di nuovo, Viola è stato escluso. «Non risulta in atti - si legge ora nella sentenza del Tar - una motivazione specifica sull’esclusione». Per i giudici la “bocciatura” è avvenuta «in assenza di elementi oggettivamente riscontrabili a suo carico» e «la procedura di conferimento dell’incarico è stata viziata a monte dalla carenza di motivazione in ordine all’esclusione». 

Covid a Roma, avvocati positivi in tribunale: denunciati, dipendenti in quarantena


Nel caso di Lo Voi, già a capo di un ufficio di grandi dimensioni, il Tar sottolinea che la scelta di Prestipino è incentrata sull’originalità territoriale, la trattazione di procedimenti di competenza della Dda, anche nell’esercizio di due funzioni semidirettive e una determinante partecipazione all’elaborazione delle relative linee di azione«. Argomenti che, per il Tar, non sono sufficienti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA