Roma, rapina choc in gioielleria: i clienti tenuti in ostaggio dal bandito solitario

Il colpo ieri in via Vittorio Emanuele Orlando: il rapinatore aveva un coltello

Roma, rapina choc in gioielleria: i clienti tenuti in ostaggio dal bandito solitario
Roma, rapina choc in gioielleria: i clienti tenuti in ostaggio dal bandito solitario
di Marco De Risi
Giovedì 11 Novembre 2021, 00:36 - Ultimo agg. 12 Novembre, 10:04
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Un colpo a mano armata in una gioielleria del centro. Il bandito solitario, armato di coltello, dopo una violenta colluttazione è stato bloccato da un equipaggio in borghese della polizia. Il rapinatore, romano, 35 anni, ha diversi precedenti penali alle spalle. Il “blitz” a mano armata è avvenuto verso le 17, su un tratto di via Vittorio Emanuele Orlando, a due passi da via Nazionale e piazza della Repubblica. L’uomo ha tenuto in ostaggio i dipendenti con una cliente che poi è stata colta da malore ed è stato necessario l’intervento di un’ambulanza.

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Roma, rapina choc in gioielleria

Da una prima ricostruzione, il bandito ha fatto un sopralluogo verso le 16.

Era sembrato un normale cliente entrato nel negozio di oggetti preziosi. Nessuno ha dato peso alla presenza del bandito che, un’ora dopo, si è ripresentato ma questa volta ha estratto un coltello ed ha gridato ai presenti: «Fermi tutti è una rapina». L’uomo ha puntato sul collo di un dipendente il coltello e si è fatto consegnare degli oggetti in oro. Ma la polizia è sbucata dal nulla. Un equipaggio di Viminale su un’auto “civetta” si è accorto che nel negozio era in atto una rapina e subito si è materializzato fuori al negozio. I poliziotti, in abiti civili, hanno potuto contare sull’effetto sorpresa. I due agenti si sono buttati sul bandito che hanno così bloccato e subito ammanettato. E’ stato recuperato il coltello, con una lama molto lunga ed anche la refurtiva. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato quando il rapinatore stringeva ancora la lama in pugno. Quindi, non c’è stato bisogno di fare un’indagine articolata. L’arresto è stato convalidato anche dai titolari dell’oreficeria e dalle commesse. Non hanno avuto alcuna difficoltà a dire che l’uomo fermato dalla polizia era quello che era entrato, poco prima, armato nella gioielleria. Ora il rapinatore è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona e per il reato di rapina aggravata dall’uso delle armi.

LA TESTIMONIANZA

«Ero nel negozio - ha detto una commessa alla polizia - ed è passata a trovarmi una mia amica. Lei non è riuscita a fuggire ma si è trovata sequestrata all’interno con il rapinatore. Abbiamo avuto entrambi tanta paura. Per lei è stato peggio di me. E’ quasi svenuta dalla paura e abbiamo dovuto chiamare un’ambulanza». L’arresto non è stato casuale. La Questura ha messo più equipaggi nella zona della stazione Termini e le vie limitrofe. Si sono verificate altre rapine ed episodi di spaccio di droga. Per questo quella zona del centro è piena di auto delle forze dell’ordine. E l’auto del commissariato Viminale era proprio lì per svolgere un servizio di antirapina. 

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