Regione Lazio, 10 miliardi per strade e ferrovie: «Pronti nuovi bandi»

La Pisana destinerà i fondi anche a ospedali, porti ed ecobus. Zingaretti: «Si apre una stagione di investimenti mai vista»

Regione Lazio, 10 miliardi per strade e ferrovie: «Pronti nuovi bandi»
Regione Lazio, 10 miliardi per strade e ferrovie: «Pronti nuovi bandi»
di Francesco Pacifico
Venerdì 19 Novembre 2021, 00:10 - Ultimo agg. 16:09
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Ospedali e macchinari sanitari, strade, ferrovie, porti e bus ecologici o a basso impatto ambientale. La Regione investirà da qui al 2027 10,6 miliardi di euro per le infrastrutture del suo territorio. E di queste risorse, 1,2 miliardi, saranno recuperati con i fondi del Pnrr. Negli uffici di via Cristoforo Colombo sono convinti che queste cifre, anche partecipando a ulteriori bandi del Recovery fund, possano crescere. Non a caso il governatore Nicola Zingaretti, presentando il piano “Pnrr, il Lazio parte”, ha sottolineato: «Questo è il calcio di inizio. Oggi, comunque, si apre una stagione di investimenti mai visti sul nostro territorio».

Nel totale di 10,6 miliardi di euro convergono diversi canali di finanziamento.

Spiega al riguardo Zingaretti: «Ci sono 1,2 miliardi dal Pnrr, 2 di vecchi fondi europei più 500 milioni di fondi nazionali, poi la nuova programmazione europea 2021-2027 su cui ci sarà una svolta, passando da 2,7 a 4,4 miliardi di risorse grazie al riconoscimento delle performance del Lazio. E infine il Fondo sviluppo e coesione, con l’obiettivo credibile e raggiungibile di 2,5 miliardi di investimenti su progetti da negoziare con i ministeri competenti, come il confronto molto importante partito oggi con il ministro Giovannini». Ma siccome l’Italia non brilla certo per qualità e tempi nella progettazione degli interventi e nella scrittura dei bandi, il governatore ha ricordato che con una recente delibera ha istituito organismi di monitoraggio e definito la governance interna, cioè come ripartire le competenze tra i vari uffici, per la gestione degli investimenti del Pnrr e del fondo complementare.

Entrando più nello specifico degli interventi, oltre la metà degli 1,2 miliardi del piano nazionale di ripresa e resilienza saranno destinati alla sanità: con 695 milioni di euro si acquisteranno nuovi macchinari per le sale operatorie, software per digitalizzare gli sportelli che erogano i servizi e si costruiranno le case e gli ospedali di prossimità. Cioè strutture di primo accesso per le cure più lievi e gli screening di controllo, evitando così di affollare i nosocomi. Sempre dallo stesso monte di risorse, ecco 240 milioni di euro destinati alla riqualificazione delle case di edilizia popolare, 24 milioni al rafforzamento delle pubbliche amministrazioni e 261 milioni al capitolo mobilità. In un dossier che comprende treni per le tratte regionali (41 milioni), bus ecologici o a basso impatto (47 milioni), materiale rotabile per Roma-Lido e Roma-Viterbo (153 milioni) e manutenzione delle strade nelle aree interne (20 milioni). Sempre su questo fronte ieri il Comune di Roma, con un’anticipazione di 40 milioni ad Atac, ha sbloccato l’acquisto di 70 vetture ferme da mesi a Monterotondo.

IL POST SISMA E CINECITTÀ

Guardando ai fondi già inseriti nei capitoli del bilancio dello Stato, il Lazio potrà avere nuove risorse per le zone colpite dal sisma, 160 milioni per rilanciare anche dal punto di vista infrastrutturale il porto di Civitavecchia, 108 milioni per sistemare e costruire nuove scuole, 83 milioni per le politiche attive per il lavoro, 13 milioni per i consorzi di bonifica, 160 milioni per le infrastrutture idriche, 220 milioni per le tramvie che Roma vuole darsi per il Giubileo. Nella stessa lista, ma in corso di assegnazione, il mezzo miliardo di euro per Cinecittà o i 620 milioni per la ferrovia Roma-Pescara. Anche se, come detto, si aspettano ulteriori risorse per la lotta al dissesto idrogeologico, le bonifiche, la ricerca, la formazione e il sociale. Dalla programmazione europea, compresa quella 20-27, si potranno ottenere complessivamente 6 miliardi di euro collegati a loro volta a un altro mezzo miliardo di fondi nazionali. Da definire infine con i ministeri competenti - valore 2,5 miliardi di euro - ulteriori progetti sul fronte infrastrutturale, ambientale e sociale, grazie alle risorse del fondo di sviluppo e coesione.

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