Rifiuti a Roma, nei quartieri è già rivolta: cassonetti bruciati in strada

Rifiuti a Roma, incendi nella notte. La Regione: in campo la Protezione civile
Rifiuti a Roma, incendi nella notte. La Regione: in campo la Protezione civile
di Alessia Marani
Domenica 27 Giugno 2021, 23:19 - Ultimo agg. 28 Giugno, 00:54
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Un boato nel cuore della notte, la fiammata che è arrivata fino ai primi piani del palazzo, il rumore dei vetri in mille frantumi. Qualcuno, ormai esasperato, ha dato alle fiamme la montagna di rifiuti accatastata da almeno un paio di settimane sul marciapiede di via dell’Acqua Bullicante, attorno ai cassonetti, all’altezza del civico 310. Forse ha pensato (male) di fare pulizia da sé. È l’ipotesi al vaglio degli investigatori. Il rogo - erano circa le 3 di sabato notte - si è presto propagato alla cabina per le fototessere «anch’essa zeppa di sacchetti dell’immondizia», come raccontano gli abitanti, divorandola. Così come accaduto alla centralina dei contatori elettrici del grande caseggiato di sei piani, rimasto completamente al buio.

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Emergenza rifiuti, la petizione

«Poteva finire in dramma - spiega un inquilino del secondo piano - per un miracolo non ha preso fuoco anche l’albero, altrimenti l’incendio sarebbe stato ben più vasto, e, soprattutto, fortunatamente non passava nessuno». Una petizione su change.org avviata una settimana fa e che ha già raccolto quasi 500 firme nel V Municipio Prenestino, a simbolo dell’emergenza rifiuti nel quadrante, riporta proprio l’immagine del gigantesco cumulo di spazzatura ai piedi del caseggiato. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e la polizia. Le volanti hanno chiuso il tratto di strada tra via Aversa e Largo Preneste per consentire le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza dello stabile.

I residenti, spaventati, sono rimasti asserragliati nelle loro case, qualcuno ha fatto foto e video dell’intervento.

Ieri raccontavano tutti di «un muro di rifiuti e buste stracolme di immondizia alto più di un metro e che aveva invaso mezzo marciapiede». Un signore mostra una foto scattata il 14 giugno e con i rifiuti già strabordanti: «Da allora Ama non è più passata a raccoglierli, il fetore era nauseabondo». Altri mostrano le immagini circolate nei gruppi di quartiere, in cui si vede quello stesso tratto dell’Acqua Bullicante sommerso dai sacchetti di plastica. 

Del resto basta percorrere il resto della strada fin nel cuore di Torpignattara per rendersi conto degli enormi cumuli di rifiuti ai piedi degli altri secchioni. E non è un caso che qualche giorno prima, i “piromani” avevano dato fuoco anche ad altri cassonetti e rifiuti nella non distante via Erasmo Gattamelata. Qui anche ieri il “muro” dell’immondizia occupava il marciapiede, eloquente il messaggio scritto con la vernice nera sulla campana del vetro: «Marcire o ardere». Al Prenestino piuttosto che soccombere alla sporcizia e alla puzza sempre più nauseabonda con il crescere delle temperature estive, dunque, c’è chi ha deciso di passare all’azione e “ardere” i rifiuti, armato di accendino.

Era già successo nei giorni scorsi al Quarticciolo, in via dei Larici e in via Manfredonia, e all’inizio del mese in via Sante Bargellini sulla Tiburtina, dove i rifiuti sono stati bruciati in pieno giorno, con il rogo che ha finito per coinvolgere anche alcune auto in sosta. Diversi gli interventi dei pompieri anche in via Buazzelli a San Basilio, ma anche a Tor Bella Monaca e a Tor Sapienza. Se la media degli interventi per cassonetti bruciati in questo periodo dell’anno è in linea con il precedente, il fenomeno, tuttavia, si sta alimentando in queste ultime nottate senza più coprifuoco, in cui chiunque è libero di girare senza bisogno di “giustificazioni”.

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La beffa

Per Ama e i romani questi incendi dolosi sono una doppia beffa. Al fetore si sostituiscono i fumi delle sostanze tossiche che vanno in combustione e avvelenano l’aria e i polmoni. Non solo. La municipalizzata, sempre più al collasso, è costretta a rimpiazzare i cassonetti danneggiati con un esborso di soldi, infine la rimozione stessa dei detriti diviene più onerosa, poiché alla fine deve rimuovere rifiuti non più ordinari ma speciali, con costi di discarica maggiori. Intanto su via dell’Acqua Bullicante gli agenti stanno raccogliendo testimonianze e le immagini delle videocamere di alcuni negozi per risalire all’autore o agli autori dell’incendio, che avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi.

 

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