Rifiuti a Roma, i monumenti circondati: turisti costretti allo slalom tra buste di spazzatura e mini-discariche

A San Pietro cestini che traboccano, cartoni e sacchi neri davanti ai locali

Rifiuti a Roma, i monumenti circondati: turisti costretti allo slalom tra buste di spazzatura e mini-discariche
Rifiuti a Roma, i monumenti circondati: turisti costretti allo slalom tra buste di spazzatura e mini-discariche
di Francesco Pacifico
Lunedì 6 Giugno 2022, 10:04 - Ultimo agg. 10:32
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A San Paolo, davanti alla più grande basilica papale dopo San Pietro, gira la leggenda metropolitana che i cestini dei rifiuti esplodano da soli. Sì, come piccoli geyser eruttano sui marciapiedi bottiglie, lattine, avanzi di panini e persino felpe e magliette, stracolmi come sono. A ponte Elio, chi entra a Castel Sant'Angelo, trova ancora all'ingresso i cestini con la sola busta di plastica, che penzola quando c'è vento e che i gabbiani si divertono a rompere. Ma il sacchetto, invece di essere saldamente attaccato alla staffa di ferro, è caduto miseramente sulla strada per il peso di decine e decine di bottiglie. A piazza Nicosia, davanti all'ex sede regionale della Dc, una serie di sacchi neri quasi copre la stele per commemorare l'omicidio dei poliziotti Antonio Mea e Pierino Ollanu, uccisi dalle Br il 3 maggio del 1979.

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Scene quotidiane a Roma, dove non ci sono soltanto i cassonetti che traboccano nei quartieri più residenziali e popolosi o i bidoncini di bar e ristoranti eternamente esposti davanti alle vetrine dei locali: sì, perché nella mini-emergenza che sta fronteggiando la Capitale, i rifiuti si ammassano anche davanti ai monumenti, creando non poco imbarazzo all'amministrazione e facendo il giro del mondo perché gli stessi turisti li postano senza pietà sui social.

Racconta Marco, guida che lavora soprattutto con gli stranieri: «Davanti al Colosseo ci sono giorni che fai fatica a trovare uno spazio libero dall'immondizia per scattarsi un selfie. E quando mi chiedono perché la città è cosi sporca, io non so più che cosa rispondere».

 


IMMAGINI VIRALI
Sempre ieri la pagina Facebook Roma fa schifo ha pubblicato le foto delle fioriere davanti ai Musei Vaticani, meta prima del Covid di quasi sei milioni e mezzo di turisti ogni anno, trasformati in pattumiere. E via con centinaia di commenti sdegnati. Per la cronaca le stesse fioriere sono state svuotate in mattinata da Ama, quando però l'immagine era diventata virale. Proprio da Ama raccontano: «È come dare la caccia al topo. Sì, abbiamo poco personale e non tanti mezzi, ma le nostre squadre, e le abbiamo potenziate, escono più volte al giorno per svuotare i cestini e spazzare le strade. Ma puoi poco in una città dove in centro storico ci sono meno di mille cestini per la carta, soltanto da poco i vigili multano i ristoranti che abbandonano per ore l'immondizia davanti ai locali e nel weekend scorrazzano stabilmente 200mila turisti». Spesso incivili più dei romani.

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Di conseguenza ieri chi girava a piazza Trilussa ha trovato ammucchiati una serie di cartoni vicino alla scalinata che porta alla fontana dell'Acqua Paola. Nei vicoletti intorno a piazza Navona o a piazza del Pantheon quasi tutti gli angoli ospitano mini discariche. A via della Conciliazione, un occhio cade sul Cupolone di San Pietro e un altro su una rete messa intorno a una buca di un marciapiedi e subito riempita di immondizia. Cartoline del degrado, che girano il mondo più facilmente grazie ai social.
 

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