Rifiuti, il Garante: «Salute a rischio, chiudere le scuole»

Rifiuti, il Garante: «Salute a rischio, chiudere le scuole»
Rifiuti, il Garante: «Salute a rischio, chiudere le scuole»
di Francesco Pacifico
Sabato 2 Novembre 2019, 09:17 - Ultimo agg. 09:36
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Il rischio di una chiusura delle scuole a Roma, secondo Jacopo Marzetti, è sempre più concreto. Ama, nei giorni dopo lo sciopero del 25 ottobre, ha annunciato 120 interventi straordinari per ripulire i cassonetti davanti agli istituti. «Ma la spazzatura - denuncia il garante per l'infanzia del Lazio - è tornata a essere presente dove non dovrebbe esserci: vicino alle classi degli studenti. Ricevo sempre più segnalazioni da presidi, insegnanti e famiglie, che la situazione resta insostenibile in alcune realtà».

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E per questo Marzetti ha già pronta la lettera che invierà domani al ministero della Salute, al Comune di Roma e alla Regione Lazio per «chiedere, nonostante i miei ripetuti appelli, l'adozione di specifici provvedimenti: cioè di effettuare azioni straordinarie, visto che la manutenzione ordinaria non riesce a garantire livelli di pulizia accettabili. Ma soprattutto, chiedo al ministro Speranza, alla sindaca Raggi, l'unica che ha risposto ai miei appelli, e al governatore Zingaretti, che spero si occupi di più di questa faccenda, non soltanto di fare di più, ma di valutare l'ipotesi di una chiusura precauzionale dei plessi per motivi igienico-sanitari. Non si possono tenere le lezioni se ci sono rischi per la salute».

MAGISTRATURA
La stessa proposta è stata fatta all'inizio dello scorso mese dall'associazione dei presidi. Ma i primi fari sui rifiuti davanti alle scuole il garante li ha accesi all'inizio dell'anno. Da luglio poi ha scritto in più occasioni al ministero, al Campidoglio, alla Regione e all'Ama per ottenere un maggiore controllo e informazioni. «Sto anche valutando se ci sono gli estremi per una denuncia alla Procura. Soltanto la sindaca mi ha risposto e con una missiva ha chiesto all'Ama di pulire meglio le scuole. Qualche piccolo miglioramento c'è stato, ma non abbiamo avuto la svolta che è necessaria». Soprattutto nelle giornate successive allo sciopero del 25, quando la municipalizzata ha registrato difficoltà a raccogliere la spazzatura rimasta per un'intera giornata fuori dai cassonetti.

Negli ultimi due giorni, in città, c'erano non pochi istituti che vedevano a loro ingresso o nei loro pressi la presenza di immondizia sui marciapiedi e fuori dai contenitori. In Centro come in periferia. Alla Falcone e Borsellino di via Cremona i bambini devono fare lo slalom tra i sacchetti. All'asilo nido di via Pereira i cassonetti per la differenziata la fanno sempre più da padrone nel cortile. All'istituto superiore Carlo Evangelisti di via Cornelia lo scenario è quasi beffardo: appoggiato tra cartoni e sacchetti c'è anche un animale di peluche. Cassoni traboccanti pure, a poca distanza, davanti al comprensivo Anna Frank o a Monte Sacro, in via Tirreno, nei pressi del plesso centrale della Maria Montessori, mentre all'ingresso della secondaria di primo grado in via del Fringuello 19, tra due cassonetti, qualcuno ha lasciato un materasso.
 
 

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