Rocca di Papa, gli operai: «Abbiamo scavato dove ci era stato ordinato, non siamo scappati»

Rocca di Papa, gli operai: «Abbiamo scavato dove ci era stato ordinato, non siamo scappati»
di Michela Allegri
Mercoledì 12 Giugno 2019, 08:02
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«Non stavamo fuggendo, anzi. Quando ci siamo accorti di avere bucato la tubatura abbiamo subito dato l'allarme e abbiamo cercato di rattoppare la perdita con un panno bagnato». Un interrogatorio di tre ore scagiona i tre operai che stavano eseguendo gli interventi di carotaggio sulla pavimentazione di corso Costituente a Rocca di Papa. Il sospetto iniziale era che, dopo avere bucato la tubatura del gas e avere provocato l'esplosione nel Comune, fossero scappati. Tanto che gli investigatori li hanno rintracciati due sere fa a 150 chilometri dal piccolo comune dei Castelli. I tre, convinti di avere preso tutte le precauzioni necessarie ad evitare incidenti, stavano invece tornando a casa. Avevano quasi raggiunto Isernia quando sono stati intercettati dai Carabinieri della compagnia di Frascati. Interrogati dal procuratore capo di Velletri, Francesco Prete, e dal sostituto Giuseppe Travaglini nella caserma del nucleo operativo dell'Arma di Grottaferrata, hanno spiegato che, subito dopo essersi accorti di avere intaccando la conduttura di metano bucando il terreno con una trivella, sono corsi in Comune a dare l'allarme, dicendo di allertare Italgas per riparare la conduttura.

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«Ci siamo spaventati, ma non siamo fuggiti via senza dire niente, abbiamo avvisato e dato l'allarme al Comune», hanno raccontato. I tre operai, tutti italiani, della TecnoGeo, la ditta incaricata di compiere i carotaggi in corso Costituente, non sono stati indagati dalla Procura di Velletri, che procede per disastro colposo e lesioni colpose gravi. «Eravamo arrivati intorno alle 9 e avevamo iniziato a lavorare nel punto dove ci era stato indicato», hanno poi spiegato. Hanno seguito il progetto, inconsapevoli del fatto che, proprio dove avevano iniziato a scavare, c'era una conduttura di gas. Per i pm, che hanno iscritto sul registro degli indagati il geologo incaricato dal Comune di stilare il progetto esecutivo, il proprietario della TecnoGoe e il consulente e responsabile tecnico della ditta, gli operai erano «meri esecutori materiali». Per tamponare la perdita hanno utilizzato uno straccio bagnato: «La gente è anche uscita a vedere. Abbiamo detto di chiamare l'Italgas, poi abbiamo messo lo straccio come ci era stato detto». Il loro lavoro sostengono i tre era concluso: sono risaliti sul camion per tornare in provincia di Isernia, dove vivono. Il sospetto degli inquirenti, però, è che l'allarme sia stato sottovalutato. Anche sul punto verranno fatti accertamenti.
 

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