Roma, bimbi minacciati a scuola dalla maestra: «Se mi trattate male, il diavolo vi porterà via»

Roma, bimbi minacciati a scuola dalla maestra: «Se mi trattate male, il diavolo vi porterà via»
di Adelaide Pierucci
Domenica 13 Ottobre 2019, 09:56 - Ultimo agg. 11:06
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Niente bacchettate, ne' sculacciate. E nemmeno sgridate plateali. Per azzittire i suoi 21 alunni una maestra in servizio all'Aurelio, nel complesso San Largo Pio V, per mesi ha instaurato un clima di terrore, evocando all'occorrenza il diavolo e anche l'inferno. La minaccia dalla cattedra non lasciava dubbi interpretativi ai piccoli tra i 7 e gli 8 anni: «Se parlate male della maestra - ripeteva la docente - la notte verrà il demonio, vi prenderà i capelli a voi e ai vostri genitori e vi porterà all'inferno». Qualche scolaro ha cominciato a piangere già nel piazzale della scuola prima del suono della campanella. Altri, i più intimiditi, sono tornati a fare la pipì nel letto. Tutti, invece, a lungo hanno tentato di sopportare in silenzio per paura che il diavolo o il lupo cattivo portasse via loro mamma e papà.

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Le minacce, però, non sono bastate a frenare l'intuito dei genitori che nel novembre del 2015, raccolti una valanga di indizi, hanno denunciato l'insegnante. Ora la maestra, una cinquantenne, rischia la condanna a un anno di carcere per maltrattamenti nei confronti dei suoi scolari, alunni di terza elementare. La procura partiva da un tetto di pena più alto, assottigliato però dalla scelta dell'imputata di essere processata con il rito abbreviato, che prevede in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena.

LE UMILIAZIONI
Il pm Pantaleo Polifemo nelle contestazioni alla maestra ha riportato pure una lunga lista di umiliazioni. «Brutti», «bugiardi», «asini», erano le più ricorrenti. L'insegnante, ha scritto il magistrato, non si sarebbe limitata ad evocare Satana, ma avrebbe sottoposto a umiliazioni psicologiche gli alunni sotto la sua vigilanza «nel rivolgere agli stessi espressioni offensive del tutto ingiustificate dicendo che erano brutti e bugiardi, che non capivano, nonché criticando in maniera plateale i loro elaborati».
Ai piccoli capitava spesso di assistere anche alle scenate tra l'insegnante e altri suoi colleghi, che, allarmati per i suoi metodi diseducativi, le avrebbero voluto mettere un freno. «Atti di vessazione e umiliazione tali - secondo l'accusa - da produrre negli allievi un significativo disagio psicologico estrinsecatosi in frequenti crisi di pianto, difficoltà a prendere sonno e talvolta in enuresi notturne». A breve la sentenza. L'elenco delle parti offese è lungo, la classe intera, 21 bambini e relativi genitori.
 

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