Roma, niente manutenzione e i tram restano fermi

Roma, niente manutenzione e i tram restano fermi
Roma, niente manutenzione e i tram restano fermi
di Francesco Pacifico
Sabato 19 Settembre 2020, 00:27
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Ogni mattina un bus dell’Atac su quattro esce dai depositi per essere messo su strada, ma - vecchio com’è - deve subito ritornare alla casa base per essere sistemato. Per i tram della municipalizzata di via Prenestina le cose vanno molto peggio: su questo versante un terzo delle vetture resta fermo nelle rimesse in attesa di manutenzione e neanche esce.

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Spiega al riguardo Roberto Ricci, segretario regionale con delega alla Mobilità della Fit-Cisl del Lazio: «Durante il lockdown l’azienda, mettendo in cassa integrazione gli operai delle officine di Tor Sapienza e Porta Maggiore, ha accumulato ritardi indescrivibili nelle manutenzioni, con il risultato che un terzo dei tram non può circolare. Capiamo le difficoltà per il crollo dei biglietti, ma avevamo segnalato all’azienda di rimodulare gli interventi, per non arrivare in queste condizioni a settembre, quando sono ripartite le scuole e hanno riaperto gli uffici e non possiamo permetterci assembramenti». 

Su circa 160 totali, al momento sarebbero fermi, inutilizzabili, almeno 60. E con meno mezzi si possono effettuare anche meno corse. «Anche se - nota Claudio De Francesco, segretario regionale della Faisa Sicel - con i tram di Atac le frequenze saltano anche quando c’è maltempo: in alcuni piove dentro».

Guardando alle linee più colpite dai disagi, i tram che girano meno sono soprattutto quelli che uniscono le periferie al Centro: come il 14 tra via Palmiro Togliatti e Termini, il 19 che da Centocelle raggiunge piazza Risorgimento e Prati, il 5 che dallo stesso quartiere arriva alla stazione oppure l’8 tra Trastevere e Casaletto. Ritardi e corse saltate anche per la linea 2 (che da Flaminio arriva a piazza Mancini) e il 3 che da Valle Giulia arriva fino a Trastevere.

ANNI QUARANTA
Alcune vetture - come le mitiche Stanca - risalgono a un modello degli anni Quaranta. Ma problemi li danno anche i più recenti Socimi, con oltre 30 anni di servizio alle spalle, e i JumboJet prodotti dopo il 2000. Racconta un meccanico delle officine: «Spesso si fa fatica a trovare i pezzi di ricambi con il risultato che i tram si “cannibalizzano” tra loro: a Porta Maggiore c’è una vettura che dopo essersi rotta è stata smontata pezzo per pezzo per recuperare pantografi come le lampadine». I problemi principali riguarderebbero sui Socimi l’aria condizionata così come i compressori che caricano l’aria e servono per far funzionare freni, porte e sospensione. Sui più nuovi si bloccherebbero, mentre «quando manca un inverter o le lampadine sui mezzi più nuovi, capita anche che si smonta da una parte per usarla verso l’altra cabina».

Intanto, sempre sul fronte Atac, non si ferma la serie dei flambus. Ieri, mentre viaggiava lungo il Raccordo Anulare, ha preso fuoco un autobus che tornava al deposito di Tor Pagnotta. A bruciare sarebbe stato il motore. Nessun ferito anche perché in quel momento il mezzo non era in servizio. Ancora da accertare le ragioni dell’incendio, ma a quanto pare l’autista avrebbe sentito l’odore del fumo e subito avvertito la centrale operativa, per poi fermarsi. La vettura era in circolazione da 15 anni. Le fiamme l’hanno ridotta in cenere.

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